Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

mercoledì 27 giugno 2007

Assi


In cosa differiscono?

Nel colore, nient’altro!

Entrambi sono la carta

Più alta del mazzo,

Entrambi danno lustro

Alla loro scala reale,

In testa a Re, Regina e Jack!

Ma per il resto non sono diversi

Per niente!

Stessa voglia di primeggiare,

Uguale l'acquolina quando,

Lentamente,

Fanno capolino dietro le altre carte...

martedì 26 giugno 2007

Dopo la Salita


Aereo di riposo

Ti donò fatica

Di polpastrelli

Sulla tastiera!

Massima soddisfazione...

E adesso che un traguardo volante

Volando è passato sotto le ruote,

Ed hai accumulato punti per la maglia verde,

Ti guarderai indietro?

Tutto quello che vedrai,

Sarà di tuo gradimento?

Mi auguro di si!

Amico mio,

Mi auguro con tutto il cuore

Che così sia.

Che tutti i volti

Che t’hanno spinto sulla salita

Che t’hanno acclamato sulla cima della salita

Siano volti che ti donano felicità.

Perché la strada fatta ormai è tanta,

E tanta ancora ne hai davanti,

Discese, pianure, salite e falsipiani...

Alcuni volti li porterai sempre con te

Altri li lascerai indietro...

Altri semplicemente spariranno

Come la fatica dopo l’ultimo metro...

N.d.A.: anche questa l'ho scritta tempo fa. La dedico ad un amico che da sempre segue i percorsi delle mie giornate... conscio del fatto che dopo una salita c'è la discesa, dopo la discesa altre salite, falsipiani e nuovi traguardi...

lunedì 25 giugno 2007

Sogni Ostinati



Sabato, ad un ricevimento di nozze, una persona mi ha detto: "...ancora co' sta benedetta causa irlandese!". La mia risposta, forse esageratamente caustica è stata: "Siete solamente voi, falsi comunisti prestati al centro, ad aver dimenticato la causa irlandese!".
Non sono un bombarolo, non voglio spargimenti di sangue. Eppure sogno ancora, sogno un'Irlanda unita, sogno l'isola di smeraldo, la terra dei mille re, riunita, riappacificata, finalmente libera dall'occupazione dell'esercito Britannico.
E i sogni, miei cari post comunisti, sono duri a morire... tenetevi i vostri slogan oramai vuoti e nostalgici, io mi tengo Derry, mi tengo Bobby Sands, mi terrò il cuore di tutte le persone che sono morte per un ideale, per un sogno. E se anche questo sogno non si avvererà mai chi siete voi per infrangerlo? Voi che per uno scranno in parlamento avete abiurato il passato e vivete di esternazioni di facciata, con tutte le comodità del capitalismo che dite di combattere!
Tiocfaidh ar la! Il Nostro Giorno Giungerà!

mercoledì 20 giugno 2007

Ricordi

Un nido di rondini in testa,

Jeans strappati, logorati dall'uso,

Una maglietta con la Scuola di Atene

Dei Guns n' Roses...

Spuntini di mezza mattina luculliani

E non prendevo mai un chilo...

Illuso credevo Dio avesse in serbo per me

Grandi cose...

E ricordo un suggerimento, uno sprone,

"Fate della vostra vita un'opera d'arte!"

Non avevamo la stessa visione del mondo,

Tuttora non la condividiamo...

Ma cerco di seguire il consiglio...

Non riuscendovi!

martedì 19 giugno 2007

Lo Specchio

Hai speso energie inutili!

Ho vissuto...

Hai lasciato che ti mangiasse giornate intere!

Mi ha regalato emozioni...

E adesso sei rimasto solo!

Ho me stesso, la mia capacità di rigenerare...

Sanguini ancora!

Certe ferite cicatrizzano difficilmente...

Sei solamente un povero sciocco!

Lo so, ed è così che voglio vivere e morire...

Hai stravolto il tuo credo!

Sono stato fedele a me stesso...

Ripeterò quegli stessi errori

M’impantanerò nuovamente in situazioni inestricabili!

Io canto ed ossequio i perdenti,

Gli svantaggiati,

Quelli che sulla carta non hanno possibilità di vittoria.

I temerari, che danno tutti se stessi

Anche se la speranza è esigua,

Anche se il nostro ultimo giro può sembrarti inutile...

lunedì 18 giugno 2007

Il Caro Vecchio Benjamin

"Every society that would give up a little freedom to gain a little security deserves neither and looses both". Quoto questa frase dell'inventore statunitense perché mi sembra oltremodo attuale. "Qualsiasi società disposta a sacrificare un pò di libertà per ottenere più sicurezza non merita nessuna delle due e perde entrambe". Volutamente lascio fuori discussione le ovvie riflessioni politiche che tale affermazione può far scaturire, voglio centrare il fuoco di questa mia divagazione sulla società odierna.
Viviamo in un mondo in cui le nostre libertà personali sono state, quasi tutte, accantonate per darci la possibilità di essere più "tranquilli"; forse chi non è di Roma non sa che fine ha fatto "Tranquillo", vi assicuro non una bella fine. Il romanticismo è morto, un semplice viaggio cento anni fa era un'avventura, certamente rischiosa, ma pur sempre un'avventura. Ormai anche il più inetto tra noi potrebbe fare il giro del mondo senza incorrere in troppi inconvenienti.
Abbiamo abdicato, lasciando che ci dicessero quale comportamento tenere pur di evitare rischi, togliendoci spontaneità, tarpando le ali della nostra immaginazione, costringendoci ad orari, leggi e regole, a volte stoltamente inutili, solamente con la giustificazione di agire per il nostro bene.
Ragioniamoci insieme, conviene davvero cedere libertà per un minimo di presunta sicurezza?

venerdì 15 giugno 2007

All'Attaque!



Porto il segno dell’ultima schermaglia,

Vergato a caldo dall'unico legame rimastomi

Con la mia ultima opponente.

Simbolo e segno, al tempo stesso,

Del lento ma inesorabile fluire dei giorni...

Ho calcato gradini maledicendo la mia disattenzione,

Ascendevo, col cuore a mille, dopo essermi costretto

A rivelare parole che rimuginavo da mesi...

La mia immaginazione non mi aveva preparato alla risposta.

E adesso, che la soddisfazione per essermi tolto un peso,

Lascia posto all’incertezza della mia situazione,

Alle parole che mi hai detto sul divano,

Rimango vuoto come la bottiglia di Drambuie sopra il mio frigo!

E rotola, nella testa e nella pancia, un’espressione,

Cui cerco di non dare peso, ma a cui vorrei credere ciecamente:

“Dammi tempo!”

Te ne darò, ma mi chiedo, a chi servirà?

The Fool (by Padraic Pierce)


  1. Since the wise men have not spoken, I speak that am only a fool;
    A fool that hath loved his folly,
    Yea, more than the wise men their books or their counting houses or their quiet homes,
    Or their fame in men's mouths;
    A fool that in all his days hath done never a prudent thing,
    Never hath counted the cost, nor recked if another reaped
    The fruit of his mighty sowing, content to scatter the seed;
    A fool that is unrepentant, and that soon at the end of all
    Shall laugh in his lonely heart as the ripe ears fall to the reaping-hooks
    And the poor are filled that were empty,
    Tho' he go hungry.
  2. I have squandered the splendid years that the Lord God gave to my youth
    In attempting impossible things, deeming them alone worth the toil.


    Was it folly or grace? Not men shall judge me, but God.
  3. I have squandered the splendid years:
    Lord, if I had the years I would squander them over again,
    Aye, fling them from me !
    For this I have heard in my heart, that a man shall scatter, not hoard,
    Shall do the deed of to-day, nor take thought of to-morrow's teen,
    Shall not bargain or huxter with God ; or was it a jest of Christ's
    And is this my sin before men, to have taken Him at His word?
  4. The lawyers have sat in council, the men with the keen, long faces,
    And said, `This man is a fool,' and others have said, `He blasphemeth;'
    And the wise have pitied the fool that hath striven to give a life
    In the world of time and space among the bulks of actual things,
    To a dream that was dreamed in the heart, and that only the heart could hold.


  5. O wise men, riddle me this: what if the dream come true?
    What if the dream come true? and if millions unborn shall dwell
    In the house that I shaped in my heart, the noble house of my thought?
    Lord, I have staked my soul, I have staked the lives of my kin
    On the truth of Thy dreadful word. Do not remember my failures,
    But remember this my faith
  6. And so I speak.
    Yea, ere my hot youth pass, I speak to my people and say:
    Ye shall be foolish as I; ye shall scatter, not save;
    Ye shall venture your all, lest ye lose what is more than all;
    Ye shall call for a miracle, taking Christ at His word.
    And for this I will answer, O people, answer here and hereafter,
    O people that I have loved, shall we not answer together?

giovedì 14 giugno 2007

On the Plank!



Legno su legno,

Non ne vuole sapere...

I’m walkin’ the plank,

Waiting to plunge into the dark deep ocean!

Un pallido sole testimonia la scena;

Rendo omaggio al nemico vittorioso,

Non ride, sa che la sua è una mezza vittoria.

E mi ritrovo a ridere io, il perdente,

Rido, del segno che ho lasciato,

Rido, della sua convinzione...

Non mi cancellerai mai!

Decenni passeranno, abbellendo il suo viso,

Segnando le emozioni che proverai...

Improvviso, come un temporale estivo,

Il pensiero di questo vecchio pirata

Colpirà la tua fantasia,

Ti chiederai come sarebbe stato,

Cosa avresti ottenuto, dove saremmo giunti...

Questa la mia vittoria nella sconfitta,

La certezza del mio valore...

Ho perso nell’immediato,

Vincerò alla lunga!

Adios...

Alea Iacta Est

Il mantello steso a terra serviva per proteggermi dal freddo. Le prime ore della sera lasciavano intuire il freddo che ci avrebbe accompagnato durante la notte. Alla luce del fuoco tirammo fuori i dadi. Tra vincite e perdite, esclamazioni poco cortesi e fiumi di vino, passavamo il tempo, cercando di dimenticarci del sonno e della stanchezza. E mi dimenticai del risultato, passò la notte e l'alba di un nuovo giorno, uguale a quello passato, mi salutava, illuminando un'espressione beata. Le tasche vuote non appesantivano l'anima, la facevano volare.

lunedì 11 giugno 2007

La Maschera


Due invisibili mani sciolsero il nodo...

Non ebbe il tempo di afferrarla al volo.

Con un rumore assordante,

Cadde al suolo, infrangendosi in mille pezzi!

In un lampo chiuse gli occhi per nascondersi alla folla,

Al suo pubblico, amato ed odiato al tempo stesso,

Vita e morte dei suoi giorni e le sue notti.

Immobile rimase per tempo immemore...

Dopo istanti interminabili,

Scanditi dal silenzio più sordo

Aprì, lentamente le palpebre...

Il pubblico, apparso chiaro dietro i buchi della maschera,

Era sparito improvvisamente!

S’inchinò alla platea vuota,

Con passi misurati

Lasciò la scena.

La sua anima volò, per la prima volta, serena.

mercoledì 6 giugno 2007

Il Treno


Il ritmare delle ruote sul binario. La certezza della direzione. La folla di persone care che lo permeavano. Procedeva tranquillamente, la festa coinvolgeva tutti i passeggeri, la sensazione di felicità trasudava dalle pareti delle carrozze. Viaggiava nella notte, illuminando lo senario con la luce che filtrava dai finestrini; mentre fuori iniziava, lentamente, a piovere.

Navigavo leggero tra la folla che lo riempiva, rivedendo volti cari che mi riportavano indietro negli anni. Tra i tanti ad un certo punto riconobbi il tuo. Raggiante mi sorridevi. Iniziammo a procedere insieme tra la folla che nel ludibrio notava a stento il nostro incedere...

E mi ritrovo zuppo. Sulla massicciata ammiro il cavallo di mettallo che sbuffando si allontana da me, le luci, lampi veloci che mi passano davanti, rimangono una macchia sul fondo dei miei occhi. Alzo il bavero della giacca e penso a cosa fare...