Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

venerdì 27 luglio 2007

Ali di Farfalla


Cosa fare?

Quando le poche certezze crollano,

Quando anche lo stomaco si ribella,

Quando non c’è una voce che plachi

Il malessere che sale dalle gambe?

Mi rinchiudo nel mio guscio,

Centro del mio mondo la testa,

Osannata, sempre, sopra a tutto...

Eppur pare vuota, non trova risposte,

Non regala orizzonti rosei di futuri plausibili...

Gira e rigira, sbattendo come una falena

Sul vetro della lampadina accesa,

Non trova vie d’uscita,

L’imperativo è attendere!

Ne sono ormai stanco...

mercoledì 25 luglio 2007

Fight!

Passa il corvo

Lasciando le sue piume...

Si perdono nell’orizzonte

Scie di primaverili rondini

Confondendosi col tramonto...

E resta, incatenato chissà dove,

Il nero Pirata dei suoi sogni estivi!

Congelato, nonostante il mare,

Nei suoi naturali movimenti,

Gli abbia testimoniato il mutare delle stagioni.

Ma ci sono odori, canzoni e rumori

Che prepotentemente gli ricordano,

Quando sembra che i ricordi si affievoliscano,

La meraviglia che ha potuto toccare,

Il fiume in piena che ha potuto testimoniare...

La sua paura, i suoi tentennamenti, le mezze frasi,

Gli sguardi, l’odore, la pelle, le mani, i capelli...

Matey, ya’r fucked!

Cornetto e Cappuccino



Pochi secondi fa una persona mi ha detto: “Un giorno ti dirò che sto bene, e sarò felice... te lo giuro!” Avrei voluto chiederle cosa le manca, quali scalini deve ancora salire, o scendere, per potersi considerare felice...

Mi ha dato da riflettere sulla mia condizione, sul mio umore, ultimamente estremamente altalenante. Non ritengo di essere infelice, nonostante in questo momento alcuni muri mi stiano cadendo addosso, mi sembra solamente uno di quei periodi di cambiamento che portano a nuove possibilità, a nuove storie, a nuovi percorsi. Probabilmente la mia incoscienza mi porta a pensare così, forse mio padre aveva ragione quando, nella mia fanciullezza, era solito paragonarmi ad una papera cui tutto scivola addosso.

Ogni mattina vedo la mia faccia nel riflesso dello specchio, e mi sorride sempre. Fin quando il mio specchio mi rimanderà un’immagine serena, fin quando potrò guardarmi negli occhi tutto andrà bene, vorrà dire che non avrò fatto cose di cui io debba pentirmi. Certo sono alla ricerca di un equilibrio sulla fune ma, nonostante a volte sembra che non riesca più a sforzarmi a rimanere in piedi, sento che la direzione, quanto meno quella, è giusta. Ride on!

lunedì 23 luglio 2007

Distrazioni Etiliche


E il pavone,

Per bearsi

Della bellezza

Della sua ruota,

Perse un’occasione...

martedì 17 luglio 2007

Malasuerte


È rotolato il mio bicchiere,

I dadi sono mezzi pieni,

Le carte sono a terra

Faccia in giù!

Non so che mano posso giocare

Non so quanto posso postare...

Riposerò per stasera,

Domani avrò altro gin

Altri dadi

Altre carte

Lo stesso tavolo!

lunedì 16 luglio 2007

We'll Meet Again...



Mi hai voluto aspettare,

E di questo ti ringrazio!

Hai ascoltato la mia silente preghiera

La mia richiesta di poterti accompagnare

Sulla soglia

Che, definitivamente,

Ti avrebbe allontanato da me...

Fai buon viaggio e cerca di non combinare casini.

Ciao Tora!

venerdì 13 luglio 2007

In Pedana


Hai avvertito il fragore della folla?

Hai sentito l’impalpabile approvazione?

Sei riuscito ad assecondare l’onda

Delle persone che tifavano per te?

Non te ne sarai accorto,

Non vi avrai fatto caso,

Ma in quel singolo istante,

Che le moderne concezioni temporali

Battezzarono quarto d’ora,

Non eri solo, e non era solo tua la battaglia.

Hai schermato contro una persona,

E con te eravamo migliaia,

E con lei ce ne erano altrettante.

Volti sconosciuti che mai conosceremo

Erano con voi nell’eterno gioco delle parti.

Abbiamo perso un’altra battaglia?

Ne siamo certi?

Che sia così o meno,

La guerra continua amico mio,

La parola fine la diremo quando sarà calato il sole

Sull’ultimo dei nostri!

giovedì 12 luglio 2007

Il Walzer delle Poltrone


E di nuovo provo quella sensazione. La gola secca, riarsa, il polverone alzato dalla battaglia, quella sabbia in cui sono caduto, mi riempie le narici e la bocca, arriva a lambire i miei polmoni. Affannosamente respiro, il sangue e il sudore si lordano di giallo ocra. Sconfitto nuovamente, nuovamente a terra mi prendo il tempo di pensare e ragionando mi chiedo dove ho sbagliato, quali mosse avrei potuto fare per non finire battuto in attesa di un gesto di clemenza dagli astanti.

Così è la vita! Sorella sorte, dal bellissimo volto astutamente bendato, un’altra volta ha rivolto il suo sguardo cieco verso i miei opponenti, favorendoli nello scontro. Sono stanco, resto a terra per riprendere un minimo di forze, per raccogliere gli ultimi sgoccioli della mia volontà. E poi inizio a rimproverarmi, che la caduta non può ridurmi così, che altre prove mi attendono, altri momenti da passare, altri ostacoli da superare accelerando, grazie Sonny.

È lì, inaccessibilmente lontano, il bicchiere, il mio bicchiere, è ancora lì, c’è del gin & tonic come al solito, è ancora mezzo pieno, proprio come l’ho lasciato. Il ghiaccio resiste, non s’è sciolto del tutto. E nonostante non ci sia Peggy Sue a rattopparmi, ritroverò l’equilibrio su questo maledetto ponte tibetano.

mercoledì 11 luglio 2007

Considerazioni di un Primo Pomeriggio Estivo...


Stanca e sfiduciata,

La ciurma della Camelia

Attende i miei comandi!

Sono insofferenti per l’immobilità

Cui da tempo li costringo...

Eppure, nonostante di vascelli abbordabili

Ve ne siano a migliaia,

Nonostante uno in particolare

Abbia solleticato la mia curiosità,

Ancora li tengo a freno

Senza spiegarmene il perché...

Abulico, come non sono stato mai,

Mi rinchiudo nelle mie stanze

A ragionare su corridoi inesistenti

E su piani inclinati invisibili...

martedì 10 luglio 2007

170

Centosettanta, 170, CLXX moto. Un inarrestabile fiume di cromo, gomme e carne che, snodandosi da via Cristoforo Colombo, costeggia le vie centrali della Città Eterna. Assordanti, colorate, basse ed invadenti, per una volta scortate dalla pubblica sicurezza hanno posseduto le vie romane. Il “nemico” che per una volta sorvola su scarichi aperti e caschi improbabili.

Gli automobilisti, rinchiusi nelle loro scatole di latta costretti ad attendere l’ultimo dei nostri, la fine del corteo, al caldo, spazientendosi perché vanno di fretta... noi no! A passo lento salutiamo l’Altare della Patria, i Fori Imperiali, Sua Maestà il Colosseo, simbolo di Roma, e ancora il lungotevere, le Terme di Caracalla, la via Appia con le sue tombe di vecchie matrone romane cullate ne loro sonno secolare dai bicilindrici della casa di Milwaukee.

È stata una giornata memorabile, di quelle che rimangono tatuate nella mente. Un grazie al Direttivo del Chapter per l’organizzazione, un doppio grazie a Mr. Poetry per la simpatia e la cortesia che mi ha dimostrato.

Ride Free!

I Saw the Light


Dopo aver beccheggiato lungamente,

Dopo aver passato una lunga notte a fissare

La lampada che, lenta, s’allontanava

Solitaria sulla parete rocciosa,

La perse di vista.

Stranamente non si sentì perso,

Come immaginava solo pochi istanti prima

Di non vederne più il caldo bagliore.

Provò un vago senso di triste rassegnazione,

Questo si!

Capì che forse non era la meta finale del suo girovagare...

Si girò verso l’orizzonte che si vestiva di rosa

Per dimenticare la fiamma che sapeva

Avrebbe portato sempre con se!


N.d.A.: Ci sono molte cose che ho dedicato ad una persona che, a causa di inspiegabili motivi, ho dovuto cancellare dalla memoria dei miei giorni. Alcune di queste le voglio condividere con chi legge le mie sciocche storie. Perché il tempo, fratello sanatore di tutte le ferite, a volte lavora rapidamente, a volte pigro lascia che l'eternità ci scivoli addosso con indolente immobilità.

mercoledì 4 luglio 2007

L'Equilibrio del Sobrio Ubriacone


In questi rari momenti di solitudine,

Quando il delfino e l’aquila

Si riconoscono uno negli occhi dell’altra

Ritrovo la calma che mi appartiene.

Conscio di questo eletto momento

Cullo la mia ritrovata serenità...

Nonostante tutte le piccole noie,

Di una vita vissuta a mille

Ma per niente goduta a pieno,

Riesco ad intravedere la collina

Dietro la densa nebbia!

Sorridendo rilasso spalle, collo e muscoli del viso,

Centro l’attenzione sulle molteplici fortune

Che mi baciano la fronte più e più volte,

E se qualche tassello ancora non incassa perfettamente

Sta a me limarne i bordi.

Padrone del gioco

I dadi sono nella mia mano...

Ci soffierò da solo!

Puntate pure!

martedì 3 luglio 2007

Pin Up


Provocanti, ingenue, ammiccanti.

Vestite di poco, eppure leggiadramente innocenti. Vinsero battaglie e bombardarono città. Sorridendo.

Le chiamavano Pin Up, sogno erotico di generazioni di giovani, che si saziavano di trasparenze e di gonne che lasciavano intravedere le calze o una mutandina di pizzo. Sogni di carta, disegnate da uomini (per la maggior parte) per altri uomini. Niente di osceno o volgare, sempre sul limitare di una soglia che veniva accarezzata ma mai oltrepassata.

Adesso abbiamo una caterva di bellissime signorine che, per la voglia di sfondare, posano nude o seminude per calendari che di artistico hanno solo le pretese delle interessate e le pallide scuse dei maschietti, piccoli uomini che siamo diventati, che di fronte a mogli, fidanzate od amanti non sanno come giustificare la carne esposta nell’ufficio o l’officina.

Io mi tengo le Varga Girls, ne ho una che tutto il giorno mi fa compagnia, sempre sorridente. Voi aspettate pure il prossimo calendario “artistico”. Inventando l’ennesima scusa.

Col Cappello in Testa



All’alba di un nuovo giorno,

Col gomito appoggiato alla vanga

Guardo il sorgere del sole,

Ancora...

Sotto un albero di pesche,

Che vorrei scuotere

Dalle radici alla chioma,

Aspetto...