Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

giovedì 27 settembre 2007

Watching Pictures Late at Night While Reading a Book...


I do need some peace of mind,

I might find useful a piece of mind!

But roaming in this everlasting strip

Of lazy days and counting nights

I lost the tread of my dreaming thoughts.

I betrayed them with thousands kisses

I betrayed them losing time in a cellar

Where I saw you again, staring at me,

With your black rimmed eyes!

I still miss you, I guess I’ll ever do,

You were the silent companion

That stitched my scars…

You gave me joy and absolute loyalty.

Thanks my precious one,

Run free, eat a lot, and forgive

This lazy owner, your lazy friend!

N.d.A. Perdonatemi se stavolta non traduco, trovo quasi impossibile rendere bene in italiano il gioco di parole delle prime due righe...

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Listening to: Ben Harper - Strawberry Fields Forever (Beatles cover)
via FoxyTunes

Vibrazioni


Mi tremano le mani,

Mi succede raramente,

Solitamente per la fame,

Ma c’è fame e fame!


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Listening to: Gipsy Kings - Amor
via FoxyTunes

domenica 23 settembre 2007

Le Sorelle

Ho due sorelle.

Una alta, bella, amata da tutti.

L'altra è corta e silenziosa, nessuno la vuole.

Vivono in simbiosi,

Una non esisterebbe senza l'atra.

Eppure, la più bella, sempre vestita di luce,

M'infligge colpi giornalieri.

L'altra, che predilige i bui vicoli

Di questa esistenza passeggera...

Non l'ho mai vista, se non di sfuggita,

Sottobraccio, discreta come una donna di altri tempi,

Accompagnava persone che non ho più visto.

Lei sa di dover infliggere un colpo solo.

A questo punto mi chiedo,

Perché la prima,

Che a volte sa essere una vera stronza,

E' preferita da tutti?

venerdì 21 settembre 2007

Wish Me Luck


Last song (Ultima canzone)

In the evening sun (Nel sole della sera)

Plays soothing my scars (Suona accarezzando le mie ferite)

Invisible to any human eye (Invisibili ad occhio umano)

I feel them though (Eppure io le sento)

As strong as ever (Più forti che mai)

I yearn seeking (Agogno nella ricerca)

The path wherever it will end (Del sentiero ovunque mi conduca)

Will mislead my quest (Ingannerà la mia ricerca)

To unknown harbours (Verso approdi sconosciuti)

To unknown breasts (Versi petti sconosciuti)

Come with me (Vieni con me)

You shall enjoy (Potrai assaporare)

Nights of harvest (Notti di raccolto)

Days of rest (Giorni di riposo)

Fly with me (Vola con me)

We’ll never fall (Non cadremo mai)

We’ll never land (Non atterreremo mai)

And if I fail (E se dovessi fallire)

Don’t be upset (Non ti angustiare)

I’ll rise again (Risorgerò)


N.d.A. Non mi sono dimenticato la punteggiatura, volutamente ho tralasciato questo importantissimo elemento per dare la possibilità a chi legga questo mio post di infilare virgole, punti e quant'altro nella posizione che più gli aggrada. Mi è venuta così in inglese, ma sapendo che alcuni di voi non capiscono questa lingua barbarica ne ho fatto una traduzione. Enjoy!

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Listening to:
Bruce Springsteen - Jesus Was An Only Son
via FoxyTunes

giovedì 20 settembre 2007

Un Bicchiere di Rhum


Cambio rotta,

Mentre da lontano

Rintocchi di campana

Segnano il tempo...

La barra del timone,

Da lunghi giorni

Da virginea luce rinnovata,

Trema al tocco delle mie mani.

Poco sforzo basta alle braccia,

Stanche per non aver concluso nulla,

Per muovere questa ruota,

Che non dona certezza alcuna

Sulla destinazione finale!

SVEGLIAAAAAAAAAAA!!!

martedì 18 settembre 2007

Il Cimitero Vuoto degli Elefanti


Non v’è dignità,

In alcuni di questi pesanti pachidermi,

Insaziabili, noncuranti, calpestano i cuccioli

Per un ultimo ciuffo d’erba.

Nonostante non abbiano più occhi sinceri

Per scorgere il panorama.

E gli occhiali che portano non colmeranno mai la distanza...

Un tempo, motu proprio, intraprendevano l’ultima strada

Solitari.

Oramai, all’avvicinarsi dell’ultima alba,

Si stringono alla terra speranzosi,

Di loro rimarrà solamente una carcassa che il branco lascerà indietro...

Ci penseranno gli sciacalli!

venerdì 14 settembre 2007

L'Ultimo Passo sull'Asse

Leggo sul sito de "La Repubblica" l'ennesima esternazione di Benedetto XVI sull'eutanasia. Voglio evitare di fare commenti personali, ognuno ha le sue idee e non vorrei accendere discussioni inutili. Consiglio però a tutti voi di vedervi la puntata "Best Friends Forever" della nona serie di "South Park", cartone animato che ha fatto scalpore per l'utilizzo sfacciato di parolacce e oscenità. Credo che chi lo critichi non l'abbia mai visto con occhio oggettivo, perdendosi i grandi spunti di riflessione che può suggerire e la sua sferzante critica nei confronti degli Stati Uniti, un pò come decidere di non vedere i quadri di Caravaggio perché come modelli prediligeva persone del popolino (e già vedo gli sguardi disgustati per tale ardimentoso paragone).
Andatevelo a cercare, suggerisce una nuova visione di chi sia a giocare alla parte di Dio in casi di eutanasia.


giovedì 13 settembre 2007

Un Naufrago - Parte Seconda

Mi sono addormentato. Non ho retto alla stanchezza. D'improvviso mi sveglio, il fuoco che avevo acceso è scemato, rimangono solo delle braci che brillano sotto una spessa coltre di cenere. Mi sporgo, col cuore in gola, oltre la scogliera. Gli altri, navigatori solitari o meno che mi hanno raggiunto, dormono sonoramente; guardo nel vuoto cercando il naufrago, che non c’è più! Perdo due secondi a riprendermi dal colpo. Già penso al peggio, inizio a formulare una preghiera che ha il sapore dolciastro della richiesta di perdono, per non averti aiutato, per averti lasciato sprofondare in questo mare che sotto una pelle sgargiante nasconde, dissimulandolo alla perfezione, un artiglio senza rimorsi.

Mi siedo, incrocio le gambe, volgo lo sguardo al cielo; te ne occuperai Tu, Eterno Sanatore di ferite... io ho fatto quel poco che credevo di poter fare! Gli parlo direttamente, sicuro che mi stia ascoltando, me ne ha dato prova talmente tante volte che non riesco proprio a dubitarne.

Mentre mi perdo nella mia privata conversazione sento una mano sulla spalla destra, mi giro di scatto, impaurito. Ti trovo lì, sano come un pesce, nemmeno affaticato. Sei giunto alla sommità senza il mio aiuto.

Hai il tuo solito sorriso, quello da grandissimo figlio di puttana, senza farlo scemare mi chiedi: “Si potrebbe avere qualcosa da bere?”

Dissimulando la mia sorpresa ti rispondo porgendoti il bicchiere che era lì, ad attenderti: “Domani si riprende mio caro, riposati... Domani inizia un nuovo giro di giostra!”

martedì 11 settembre 2007

Il Coltello del Pane


Ammetto la mia ignoranza! Non mi costa nulla, ne sono cosciente, so che per quanto possa sforzarmi, resterà sempre in vantaggio sulla mia conoscenza. In questo enorme calderone che mai riuscirò a colmare c’è la storia delle rivendicazioni politiche delle donne. Ricordo qualche data, certo, ma ne conosco veramente pochissimo, potrei dire “solo la punta dell’iceberg”. Ma se c’è una cosa che credo di aver capito, è che le femministe, nel corso della loro battaglia, hanno perso per strada non poco. Hanno dovuto cancellare dei loro tratti salienti per vincere una cultura fallocratica che le relegava in posizioni di rincalzo, eterne suggeritrici oscure di presunti “grandi uomini”.

Ed in questo momento storico, di “grandi uomini” io, che per diritto di nascita ed anagrafico sono solo un piccolo uomo, non ne vedo granché. Fortunatamente non mi riferisco a persone di mia diretta conoscenza, parlo delle persone che giornalmente ci “vendono” come eroi, geni, statisti, artisti e quant’altro.

Ed anche gli uomini, nella battaglia, hanno perso qualcosa. O forse semplicemente hanno deciso di lasciarsi andare, non saprei. Ma in fondo io credo che entrambi gli schieramenti abbiamo perso la stessa cosa, ossia "il gioco delle parti". Di questo gioco, che regolava le nostre vite, credo che si possano evidenziare due caratteristiche peculiari di cui abbiamo sentito la necessità di disfarci. La grazia, innata delle donne, vista come punto debole, cancellata per dimostrarsi all’altezza degli uomini che, dal canto loro forse per vendetta, hanno dimenticato cosa voglia dire saper essere cavaliere. Ci sono cose che spettano ad un uomo, su questo non transigo; ci sono atteggiamenti che sono propri delle donne. Sono cose stupide, chiamiamole pure banalità, ma credo che sia dai piccoli segni che a volte si deve partire per ottenere grandi risultati.

Io credo, e parlo per diritto di appartenenza, che ci siano gesti, azioni e atti che dovrebbero essere prerogativa degli uomini. Farò brevi esempi, stupidi probabilmente, ma credo che non dovremmo mai lasciare che una donna si versi da bere da sola, men che mai lasciarle tagliare il pane o stappare una bottiglia di vino; e questo non perché le donne siano inette o non abbiano la forza per farlo, io stesso ho imparato a tagliare il pane ammirando mia madre che lo faceva appoggiandosi la pagnotta al petto, ma perché questi piccoli gesti sono sciocchezze che entrano nella nostra sfera di competenza. E potrei continuare.

Ho usato piccoli esempi, tutti di uno stesso ambito, per far capire che forse dovremmo reimparare ad interpretare i nostri ruoli, senza sentircene sminuiti, perché essere cortesi non vuol dire essere servili, e lasciarsi viziare non è segno di debolezza. Dovremmo essere consapevoli che ci sono onori ed oneri, anche per il semplice fatto di essere nati uomini o donne.



N.d.A. Questo post nasce dalle riflessioni scaturite, oltre che da mille chiacchiere, da un post di Maria Cristina. Per quanti volessero leggerlo si tratta di "Comunque Donne" per trovarlo andate sui miei link e cliccate su "La Stanza del Té". Grazie Maria Cristina!

Lo Scemo di Guerra



Ho arato, in un'altra vita,

Campi mangiati dalla furia solare...

Campi bruciati, campi sterminati,

Campi che alla fine ho seminato col sale...

Ho passeggiato, un'altra vita mi ci è voluta,

Tra giardini di una perfezione matematica,

Tra belletti, sorrisi, ventagli svolazzanti

E leggerissimi fazzoletti di seta

Che alla fine ho lasciato infrangere a terra...

Che ogni lasciata sia persa, non v'è dubbio alcuno,

Ma trovo che a volte il gioco non valga,

E mai a volte è riuscito a valere,

Tutta la cera che c'era in casa...

E aspetto, mentre un'altra vita ci rincorre,

La follia che rimetterà mano al fuoco,

Apparentemente,

Sopito!