Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

lunedì 8 dicembre 2008

giovedì 2 ottobre 2008

Radio Londra

Siamo distanti amico mio! Ci dividono chilometri di strada, il Canale della Manica e un ulteriore manciata di chilometri.
Siamo distanti amico mio, ma sentimi vicino! Perché la distanza non conta, e appena potrò la colmerò, fosse anche per passare solo una serata insieme, così come eravamo abituati a fare.
Perdi un'altra certezza, amico mio; forse nel momento peggiore.
Passerà, come tutto è passato. Torneremo a Radio Londra, a farci raccontare storie inascoltate stupidamente alcoliche.
A dà passà a nuttata!

giovedì 25 settembre 2008

Und die Vögel singen nicht mehr



Per te...
Perché il tedesco è una lingua dura,
Cui difficilmente ci si affida per i sentimenti...
O almeno così la pensavo io.
Perché la tempesta passa sovente,
Ultimamente!

venerdì 29 agosto 2008

Che Dio Ti Benedica!



Madre mia, spesso i nostri incontri e le nostre telefonate si concludono con questa tua speranza. Nonostante i nostri credi differiscano, nonostante io non creda più in una chiesa che ha sempre più l'apparenza del carrozzone, dello stato fantasma che sfruttando un sentimento cerca di dominare gli uomini, questa tua frase mi da una forza che tu forse nemmeno ti puoi immaginare.
Perché è alla chiesa, istituto voluto e creato da uomini, che io non credo, sono nipote di mia nonna Maria e sono anche di sangue Irlandese, Dio scorre nelle mie vene come i globuli rossi.
Essendo parte di me non può darmi leggi restrittive, può solo amarmi, come fai tu, come tu dimostri con quella frase che molti potrebbero prendere per una frase scontata e detta solo per abitudine.
Grazie donnarò!

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Now playing: vanessa carlton - thousand miles (interlude), a
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venerdì 18 luglio 2008

I'm Alive and Well! Thanks for Asking!


E' tardi amico mio...

E' tardi per salutare...

E' tardi per porgere le tue scuse...

E' fin troppo tardi perché io ti porga le mie!

Da lontano ci saluteremo, con un cenno...

E dal 131° posto scavalcherò la classifica,

Correndo incontro alla mia vita.

Senza il sole, senza il sale.

E lei riderà, riderà di te, riderà di me...

Senza averci mai compresi a fondo,

Senza aver avuto il coraggio di abbandonare

Le sparute certezze che crede di avere...

E il nuovo veliero abborderà il mio galeone,

A vele spiegate andranno incontro alla tempesta.

Senza paura,

Senza timore!

giovedì 12 giugno 2008

Abbandona Quella Sottana!

Ti rispondo qui Astro!
Ti rispondo così amico mio...


Non smettere mai di ballare!

mercoledì 11 giugno 2008

Suonala Ancora Sam...



La musica fa da sempre parte delle mie giornate. Nella mia piccola casa, regna, sovrano, lo stereo che cadenza le mie giornate da quando ero un adolescente. Fedele mi accompagna ancora oggi, senza perdere un colpo...
Io sono cresciuto mentre lui è rimasto uguale a se stesso.
Questo post, accompagnato da una canzone che ancora mi riporta tra cielo e mare, lo dedico ad un piccolo gioiello della Technics.
Grazie mio vecchio compagno, per i brividi, per le lacrime, per le sveglie mattutine e per i dolci volti da accarezzare...

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Now playing: Vinicio Capossela - Ovunque Proteggi
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venerdì 6 giugno 2008

Mi Concede Questo Ballo?


Arrivano occhi che giudicheranno i tuoi vaneggiamenti!
Arriveranno e ti sentirai mancare...
Perché qui, tra il salmastro ed il ligneo
Solo tu sei il re, solo tu sei il sole.
Eppure impera una fasulla democrazia,
Nella quale lasci a chiunque libertà di parola.
Ti spaventava la notte, te ne ricordi?
Eppure adesso l'abbraccio del buio lo brami giornalmente...
La paura viene e, così com'è venuta, a volte se ne va!
Tutto sta nel saperla accettare,
Nel saperle accordare il giro di tango che devi ballare.
Ricorda, mio piccolo uomo nato in ritardo,
L'unica cosa che puoi fare...



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Now playing: ACDC - Highway To Hell
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venerdì 30 maggio 2008

Johnny Cash - One (U2 Cover)

Il video non è granché, in effetti non lo si può nemmeno chiamare video, ma oggi voglio regalarvi questa canzone. Per la pelle d'oca che riesce a scatenare, perché la voce di Johnny Cash riesce a rendere questa canzone ancor più struggente, con lame d'ombra che il sommo Bono Vox ha tralasciato. Poi c'è l'arrangiamento, al tempo stesso fedele all'originale ma così originalmente diverso.
Oggi su Roma, Roma Ladrona, Roma Sprecona, Roma la città dalla "U" maiuscola, splende il sole, splende e riluce il mio acerrimo rivale; e io sento nuvole avvicinarsi, addensarsi sulla mia testa come avvoltoi in cerca della preda.
Dolcissime arriveranno, e il mare s'ingrosserà facendo fremere i legni della Camelia, donando nuova vita alle vele.
Se avete tempo e voglia, ascoltate questa versione di "One" degli U2 cantata, come già detto, da Johnny Cash, chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare... se avvisterete un nero galeone non abbiate paura, i suoi cannoni sono stati gettati a mare e veleggia ormai per puro diletto, per sentire ancora l'acqua scorrere veloce, per prendere il vento di poppa.
Buon fine settimana a tutti,
pòl

venerdì 23 maggio 2008

Me Ain't Gonna Rest!

Ahrrr!
Ya useless landlubber! Me ain't gonna rest! Ya ear me well? Me should send yar to Davy Jones' Locka!!! Ya scullywag!!! The sweet trade still awaits me! And no wench, no doubloons will keep me hearties from weighin' the anchor!
Ya'll soon walk the plank! Again!

giovedì 22 maggio 2008

Shiver Me Timbers!

Riposa mio vecchio amico Pirata!

Riposa mio alter ego poetico,

Ardito sognatore di nuovi mari e lidi sconosciuti!

Riposa perché le tue energie ora servono a me,

A queste mie mani,

Alla mia testa,

Alle mie gambe,

Al mio di cuore!

Tu hai dato tanto, hai dato tutto,

Tutto quello che umanamente potevi dare!

Mai ti sei pentito per aver perso la posta,

Mai ha vacillato il tuo sorriso,

Mai hai avuto la sensazione che il sole

Non splendesse che per te!

Ma entrambi sappiamo quanto ci possa costare

Mantenere il sorriso che nasconde la tempesta.

Tempesta che nessuna, mai, in fondo ci toglierà

Dal cuore...

E allora riposa, che Maria veglierà su me e te,

Come sempre ha fatto, come mai smetterà di fare...

La nuova strada sarà seguita passo passo

Dalla nostra ciurma, attenta, vigile e battagliera.

Avremo una sola preoccupazione,

Mio fidato compagno,

Quella di mantenere salda la testa,

Quella di fare in modo che il riflesso che vedremo

Non ci farà distogliere lo sguardo.

Quando sarà giunto il tempo,

Ti verrò a svegliare...

La tempesta s'è calmata!

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Now playing: Placebo - English Summer Rain
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lunedì 12 maggio 2008

Dov'è che Siamo Rimasti a Terra Nutless?

Il deserto, che sto lasciando su questo mio ritiro personale, è imputabile alla vita. Il tempo che riuscivo a dedicare a queste pagine ultimamente viene assorbito dagli odori, dalla benzina al profumo della primavera, che mi ritrovo attaccati addosso in queste giornate cariche di corse, di avvenimenti, di cose da fare. Questa vita che mi toglie il tempo di scrivere, che ieri per una infinitesimale frazione di secondo ho quasi temuto di dover abbandonare, presto la passerò al setaccio raccontandovi i momenti passati in vetta e quelli passati a fondo...
A tutti voi un abbraccio. A presto,
polle

giovedì 8 maggio 2008

Animal Crackers (1930)



Ieri sera, o forse dovrei dire stamattina, ho fatto le 3.00 per vedermi questa meraviglia del cinema americano. I fratelli Marx, quasi al completo, trasformano una festa dell'alta borghesia in un palcoscenico del Vaudeville, rivoltando la realtà con il loro surreale senso comico, venato di una nota infantile di una bellezza infinita. Vi posto parte di un altro loro film in cui Chico e Harpo rubano la scena al ben più noto Groucho per un meraviglioso pezzo al piano a quattro mani, e non solo. Mi auguro vi possa piacere...
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Now playing: U2 - One Step Closer
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martedì 6 maggio 2008

Ieri Sera, Io e Superio, Abbiamo Preso un Aperitivo!


Le scelte, l'attaccamento ad una maglia, la strenua difesa di momenti che, passati, rivivi nell'ottusità di poterli riacquistare al mercato.
Stupido, quanto sai di essere e quanto puoi dimostrare, testardo come un mulo ti attacchi al bordo per paura del vuoto che hai sotto i piedi. Continui a sorridere, perché in questa vita, di tante maschere che hai ricevuto, non ne hai una che sia triste. Ma il problema delle tue maschere non risiede nell'ampiezza del sorriso, risiede nei loro occhi. Occhi che a volte sono talmente cuciti che ti sei abituato a brancolare nel buio, saziandoti di quelle immagini che il cervello ti ripropone come un film dove il finale rimane in sospeso. E passa accanto a te la vita e la lasci correre...

La calma. L'imperturbabile calma che ho ereditato, quella dose di immobilità che mi contraddistingue la vuoi dipingere di nero. Te lo concedo, perché hai ragione, perché veramente le mie maschere sorridono sempre. Alcune hanno gli occhi chiusi, ma va bene così, non te ne crucciare, schermano i miei occhi dal sole... Mi vedi aggrappato per paura, ma io sono già nel flusso degli accadimenti e questo bordo è infinito, va in molteplici direzioni e segue la mia volontà.
Per quanto riguarda il film che rivivo senza fine, lascia perdere, che la fine io non la voglio vedere arrivare.

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Now playing: Ligabue - Hai un Momento, Dio?
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Labour Day... and Alessia is in Labour!

N.d.A. il titolo di questo mio vaneggiamento, dettato dal regalo più bello che mio fratello e mia cognata potessero farmi, l'ho rubato a mio padre, abilissimo manipolatore di parole...


Dove la bionda acqua romana si divide

Tagliata da una lacrima di terra

Sei nata tu!

All'alba di un nuovo giorno,

Con il sangue del tuo sangue

Che pompava dietro porte invalicabili,

Dove questo piccolo uomo,

Che grazie a te prende un nome nuovo,

Cercava di togliere peso all'attesa,

Vestendo i comodi panni del buffone,

Sei nata tu!

Poco prima che il sole restituisse colore

Alla Città Eterna,

Hai portato nuova luce alle nostre vite.

E zio Bruno ci ha regalato un sorriso:

"E' Nata!"

Ieri ti ho presa in braccio per la prima volta, mia nuova passione!

E non nascondo la paura,

Quel senso di inadeguatezza

Che ho provato nel maneggiare

Un essere così piccolo e indifeso,

Spaventato da quello che una mia disattenzione

Avrebbe potuto procurarti...

E sarò ancora lì, tornerò a farti sentire

La possanza che condividiamo,

Quel sangue antico come il mondo

Che mille volte s'è mischiato

Che resiste a tutto,

Che mille volte s'è innamorato

Di nuovi invasori

Portando nuove albe...

Regalando nuovi tesori!

Dormi piccola Brianne...

Che per quanto Dio glielo concederà

Zio polle cercherà di vegliare su di te!

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Now playing: Franco Battiato - Era De Maggio
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venerdì 2 maggio 2008

Venerdì 2 Maggio 2008

Questa volta non so proprio da dove partire... A dire il vero avevo immaginato mille modi per celebrare quest'evento, ma temo che attenderò il momento in cui potrò vederti dal vivo per parlare di te.
Per ora mi limito a dare la notizia del tuo arrivo, la tua entrata in questo mondo...
Benvenuta Brianne!

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Now playing: -Beethoven - Sonate au Clair de Lune
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martedì 29 aprile 2008

In Pieno Oceano Pacifico


Ti ricordi quando ti esortavo a combattere? Te ne ricordi? La tua testa che si muove dall'alto al basso mi dice di si! Io non me ne ricordavo affatto! Solo grazie alla scopa, appoggiata al muro, ho ritrovato quelle parole che ti dedicai, mio prezioso compare.
Ho ritrovato così frasi, sciocche, che ti esortavano a risollevarti, a volgere la testa al sole che ritornerà domani ad illuminare il tuo cammino, a bruciare il tuo viso, ad arrostire le tue mani.
Oggi invece mi stendo accanto a te, fammi posto! Sono stanco, e quello che provavamo allora, tenuamente, lo sentiamo anche oggi...
Sciocchi? Si, lo siamo, e non cambieremo mai! Andiamo avanti Pirata, la rotta è persa, il timone è rotto e l'albero maestro cigola penosamente. Ma adesso riposiamo, che il corpo ha una sua memoria, che la testa non può cancellare...
Salute! Brindiamo alla certezza!

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Now playing: U2 - Stuck in a Moment
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sabato 26 aprile 2008

Bella Ciao!


Che unica meraviglia la mente umana. Tralasciando sproloqui sul mio cervello che adoro e venero sopra al mio corpo (e qui Paolo mi cazzierà, ne sono quasi certo), mi voglio soffermare su quello che ho appena vissuto.

Da poco abbiamo attaccato, parlando del più e del meno, vale a dire di nulla, commentando quel poco che la televisione italica aveva da offrire in questo sabato di aprile. La tua voce dall'altra parte, tutt'altro che familiare, che lottava col mio telefono "posseduto" per farsi sentire, ad un certo punto mi ha riportato alla mente lei.
E ti chiedo scusa ma mi sono perso... mi sono allontanato da questo tempo, da questa stanza, da questo sabato.
Sono tornato ad essere il Pirata, ancorato ad uno scoglio in mezzo al mare, col sartiame che lo legava ad una goletta che ha lasciato andare, puntando sulla libertà, perché il vento che gli accarezza la faccia non muti tratti che deve poter sopportare davanti allo specchio.
Capitana eri di nuovo lì, tuo il volto che la mia povera testa s'immaginava all'altro capo del telefono, tua la voce, magicamente modulata dal mio orecchio... e la canzone in calce a questa mia smania di comunicare la dedico a te, che forse non l'hai mai sentita e che mai hai posato gli occhi su queste mie pagine.
Sono perso? Forse si! Ma se lo sono veramente, ve ne prego, non venitemi a cercare, che questa sensazione di smarrimento mi culla dolcemente, sussurrandomi all'orecchio mezze frasi, idee di verità. E veleggio ancora così, qualche vela lasca altre strappate. Lentamente procediamo o come dicevano i latini "festina lente", sarà vero? non so! Un pò di sano nonsense che mi parte dai polpastrelli lo lascio a voi. Fatene ciò che più v'aggrada!
Domani ci saranno altre voci, altri suoni, altre mie interpretazioni...
Il mio bicchiere resiste, gli viene naturale, è ancora mezzo pieno!
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Now playing: Queen - Too Much Love Will Kill You
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giovedì 24 aprile 2008

Uppercut


Giuro che non l'ho visto arrivare!

ALZATIIIIIIIIIII!

Non urlare... il volto tumefatto è il mio...

CAZZO! E' ARRIVATO A DUE!

Lascialo contare, io devo ricordare dove sono le mie gambe...

ODDIO QUESTA VOLTA NON CE LA FA!

Non ti mettere le mani nei capelli, non è ancora finita!

4

Conti guardandomi negli occhi. Lo sai che non ti lascerò arrivare a dieci?

SBAM SBAM SBAM

Prendere a schiaffi il tappeto non ti servirà a nulla!

ALZATI TI PREGO

Non mi pregare, sono in ginocchio e un penitente non può esaudire preghiera alcuna!

DAI COSI'... DAI CHE CE LA FAI!

Non parleresti così se le tue gambe tremasserò come le mie...

8

Grazie corda, amica mia, sei comparsa dal nulla a darmi una mano!

GRAZIE DIO! E' IN PIEDI!

Dio mio... fallo tacere!

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Now playing: Mina - E Poi...
via FoxyTunes

martedì 22 aprile 2008

Aprile Piovoso

La Volvo procedeva sotto una pioggia torrenziale, su una strada allagata, degna più di un remoto villaggio del terzo mondo che di una via consolare della capitale d'Italia. I tergicristallo faticavano a mantenere il parabrezza libero dalla massa d'acqua che sferzava la macchina accompagnata da raffiche di vento.
Dietro la ruota del volante mi godevo il rimbombare dei tuoni e il fragore della pioggia tra una canzone e l'altra...



A un certo punto il vecchio Iggy Pop fa capolino e sovrasta il fortunale che mi accompagnava a casa.
All'uscita dal tunnel che collega l'Olimpico a Via Pineta Sacchetti la pioggia aveva smesso di cancellare la città; come se, avendomi perso di vista, avesse deciso di dare tregua a Roma.

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Now playing: The Stooges - Gimme Danger
via FoxyTunes

giovedì 17 aprile 2008

Il Primo Bacio


La mia bici da corsa era bianca. Mi venne regalata in terza media e sostituì la mia BMX, adorata, sporca, piena di adesivi, sulla quale raggiungevo il mio banco di scuola riuscendo a bilanciare uno zaino colmo di libri mentre andavo su una ruota sola.
Con la bici da corsa scoprii la velocità, i rapporti, la possibilità di presentare una diversa corona ad un nuovo pignone e di trovare la giusta mescola per faticare il giusto e correre leggero nelle mattinate romane. La mia fortuna era di vivere in una parte della città pianeggiante, sulla sommità dei "Monti di Creta" nessuna salita, solo qualche falso piano mi faceva faticare un pò di più. Piccolo cucciolo di re leone, non per l'esplosività dello scatto ma perché io ad un leone, soprattutto quando portavo i capelli lunghi (arriveranno negli anni del liceo) gli assomigliavo un pò, o almeno questo mi concedo di pensare, probabilmente assomigliavo di più a Naso Orso Capo.




Torniamo alla mia dolce vita su due ruote a trazione animale...
Io avevo la fortuna, enorme, di poter andare a scuola in bici. Questa mia libertà, donatami da quel giovane americano trapiantato a Roma e da quella mescola di roccie abruzzesi e mare adriatico nata nella terra delle lunghe barbe, creò non pochi problemi ai genitori dei miei compagni di scuola e, per contro, ai miei, amati, genitori. Ma era un'altra Roma, era un altro Mondo!
Non ero particolarmente bello, non lo sono adesso figuriamoci a 13 anni, abbozzo di ragazzo che si avvia ad una lenta maturazione.
Eppure feci colpo! Feci colpo su una ragazzina di poco più grande di me (e qui già vedo l'uomo dietro al bancone che si sta sganasciando dalle risate!) e fu lei ad essere il mio "Primo Bacio".
Primo bacio dato di corsa, dato di fretta, alla fermata del 791 dove i nostri percosi quotidiani si separavano, lei sui mezzi pubblici, io con la mia amata bici.
E fu lì che venni colto in flagrante! Mio fratello che tornava dal liceo in motorino mi vide baciare la mia "fidanzatina", e corse a casa sghignazzando.
Non so allora perché e, a dirla tutta fino in fondo, non saprei dire nemmeno come feci, ma mi misi subito all'inseguimento di quel "Si"... e gli stetti dietro! Arrivai poco dopo di lui, ero sempre in bici e vi assicuro che stare dietro mio fratello su di un mezzo a due ruote è praticamente impossibile. Eppure quella volta la vergogna mise le ali alle mie ruote finissime.
Mentre salivo in ascensore tolsi il braccialetto che lei mi aveva regalato, altro gesto dettato da una vergogna che oggi non mi so spiegare ma che all'epoca sentivo crescere col passare dei solai. Arrivai a casa, il giovane americano aveva preparato gli spaghetti col sugo "stupido", ci sedemmo a tavola e mangiammo davanti al TG1.
Mio fratello mi guardava e sorrideva beffardo! Ma non aveva nulla da dire...

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Now playing: Luciano Ligabue - Ligabue - Giro D'Italia Cd2 - 10 - Tutti Vogliono Viaggiare Un Prima
via FoxyTunes

martedì 15 aprile 2008

Una Giornata Nata Male...

Questa giornata la esorcizzerò con un giro in moto, sentendo queste canzoni! Ve le lascio, magari sentendole potrete immaginarvi liberi come mi sento io in moto, qualsiasi sia il tragitto. La mia Camelia è tutta la droga di cui necessito per evadere, per cancellare per un pò le brutture di questo mondo...











Grazie Dio Per Questo Gin!

Domani è un altro giorno!

Scarlet, il terzo bicchiere di gin è per te!

Alla tua fumosa filosofia!

Non per festeggiare,

Ma per accompagnare la paura

Al suo ultimo domicilio,

Al rintocco di campane monotone...

Domani è un altro cazzo di giorno!

Vedremo...

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Now playing: Soul Asylum - stand up and be strong
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giovedì 10 aprile 2008

Corpi Inutili

Drowning Pool - Bodies (Let The Bodies Hit The Floor)

[via FoxyTunes / Drowning Pool]



Dedicato a tutti i nostri "politicanti"!

Il Campanello

E' notte. La casa, fatta di tronchi di aceri americani, riposa nel silenzio del bosco che la circonda. Pat, fiaccata dal raffreddore, si raggomitola sempre di più nella poltrona davanti al camino, abbracciata alla trapunta che da generazioni si tramandano le donne di casa Alexander. Frank è in cucina, pensa alla sua famiglia, riunita per caso, a poche centinaia di miglia dal suo ritiro nella natura che domina il New Hampshire.
Il silenzio della casa è rotto dal frusciare delle pagine dei libri e dal solitario ritmare della pendola in salotto.
Mentre tutto procede come altre mille serate, passate nella accogliente tranquillità delle mura domestiche, il campanello squarcia tempo e spazio, penetrando nelle orecchie e nel centro dell'io di moglie e marito. Alza la testa dal libro, stupita sgrana gli occhi, inforca gli occhiali e sbotta: "Cazzo! Sarà uno dei tuoi!" nervosa, nervosissima fulmina Frank che sorridendole si è già alzato per andare a vedere chi sia alla porta. Frank cammina con un montante senso di aspettativa "sono i miei fratelli, chi altro potrebbe presentarsi a quest'ora a casa mia?" pensa mentre il suo sorriso si allarga. Il commento di Pat non l'ha nemmeno sfiorato, sa che non c'era cattiveria in quelle sue parole, ha solo bisogno di pace e silenzio quando sta male e sicuramente un'orda di Farrell questa pace non gliela può regalare.
Arriva alla porta la spalanca di scatto, spera di cogliere di sorpresa i suoi inattesi visitatori... e rimane di sasso. Di fronte a lui si trova un orso. L'uomo e l'orso si guardano e si capiscono. La delusione che traspare negli occhi dell'uno e dell'altro si materializza "Non sono uno dei tuoi fratelli!", "Le bacche che ornano la mia porta sono finte!" Potrebbero quasi abbracciarsi per consolarsi a vicenda, si fissano per un altro secondo e poi tornano alle loro tane.
"Chi era?" chiede Pat con un velo di curiosa preoccupazione negli occhi, "nessuno cara, era solo un orso..." Frank non smette di sorriderle, addenta un chocolate chip cookie e si rimette a leggere... i suoi fratelli li vedrà domani.

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Now playing: Muse - Time is Running Out
via FoxyTunes

martedì 8 aprile 2008

America Oggi


Una settimana passata in fretta. Una settimana passata a stretto contatto con il sangue da cui derivo. Una settimana rubata, in cui ho riallacciato contatti con quei parenti d'oltreoceano che troppo poco ho avuto modo di conoscere negli ultimi 31 anni. L'ultima sera, in cui ci trovavamo tutti insieme a chiacchierare, la sorella di mio padre, mia zia, un fiore di donna che ha dovuto lottare per respirare l'aria di libertà che ha cercato sempre e che continua a cercare, ha chiesto di definire in un'unica parola le giorante passate insieme. La mia risposta, "illuminanti"! Sono felice della sorpresa fatta a mio padre e ai miei zii, felice per aver rivisto il mio volto nella faccia di Frank, felice di aver passato del tempo con cugini che fino alla scorsa settimana erano praticamente degli sconosciuti. Stanco ma felice...

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Now playing: Gipsy Kings - Tu Quieres Volver
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giovedì 27 marzo 2008

Rainin' Dawn


Fu il rumore della pioggia a svegliare Maria quella mattina. Si alzò dopo aver recitato le parole che da sempre la spronavano ad abbandonare il letto. Trovati i suoi occhi, aprì gli scuri della finestra della sua camera da letto e si trovò davanti un sipario grigio che sfumava tutti i contorni.
Si mise uno scialle per difendersi dal freddo che si era insinuato nella sua camera e andò in cucina. Qui vide che qualcuno quella mattina era stato più mattiniero di lei, la tavola era stata apparecchiata, e sopra al fuoco l'acqua per il thé stava quasi per bollire. Eppure, a parte il ritmato rumore della pioggia sul tetto, la casa era silenziosa come una qualsiasi altra alba. Sapeva che solo Pòl poteva aver messo l'acqua sul fuoco, lo cercò nell'altra stanza della piccola casa ma vi trovò solo Pic che ancora dormiva beato, gli rimboccò le coperte.
Uscì sotto il portico per cercare Pòl, quel figlio non suo che aveva cresciuto con amore e che aveva lasciato al mare con amore ancora più grande. Donargli la libertà che aveva sempre cercato era stato il suo regalo più doloroso. Lo intavide sotto la pioggia, scrutava il suo unico amore. Quella immensa distesa d'acqua che era il suo confine irraggiungibile.
Lo ragiunse sotto l'acqua e lo riportò a casa.
Prima di entrare Pòl si levò lo stivale zuppo, una volta dentro tolse il bollitore dal fuoco e si sedette al tavolo che dominava il centro della stanza.
"Cosa scrutavi figlio mio?" "Nulla..." rispose laconicamente Pòl, " e allora perché ti stavi prendendo tutta quella pioggia?" il viso di Maria cancellò qualche ruga grazie ad un radioso sorriso che lasciava intravedere un volto che un tempo aveva rischiarato le giornate più tetre del pirata "volevo assaporare il gusto del mare, lo sai che lontano da lei mi sento perduto!" ancora parlava del mare al femminile...


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Now playing: Caparezza - Stango e sbronzo
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Per Caso Sta Piovendo?


Dio mi ama.

Per la pioggia che sta cadendo!

Dio mi ama.

Perché oggi sono in moto!

Dio mi ama.

Perché per uno scopo prefisso avevo scosso stamattina Camelia!

Dio mi ama.

Perché alla fine avrei potuto lasciarla a casa!

Dio mi ama.

Perché, nonostante tutto, sulla mia fronte oggi è esploso il sole!

Dio mi ama.

E non mi da regole!
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Now playing: Regina Spektor - Fidelity
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martedì 25 marzo 2008

Buona Notte!


Kristo questa volta non s'è fermato ad Eboli. S'è presentato davanti casa, invitandomi ad uscire m'ha strappato al comodo rifugio del mio divano e mi ha portato a sperdermi sotto la torrenziale pioggia romana.
San Michele ci ha accolti con una lauta cena e da allora in poi la storia nasce da se... dopo il vino, dopo la sambuca, dopo la grappa, dopo il gin&tonic ci ritroviamo al collegio della Trinità e qui, dopo la Guinnes e sua sorella Kilkenny, la rossa, stanchi e gonfi lasciamo che il dono celeste, il pianto divino, mondi quello che insanamente abbiamo portato a termine. Non so di quale peccato possiamo esserci macchiati, ma so che l'ultima camminata ha lavato via qualsiasi tossina, trascinata al Biondo Tevere, trascinata al mare.
Grazie Kristo, per un ritorno ad un epoca d'oro che vive quando, fortunatamente, le rotte delle nostre piccole barche tornano ad incrociarsi.
E qui la storia finisce, è tardi, ed il giullare che alberga in me è andato a dormire da tempo...
Forse ci ritroveremo a Conca d'Oro! O forse ti ritroveremo nei versi di Edgar Allan Poe...
Finita l'ultima sigaretta, è ora di andare a dormire.

venerdì 21 marzo 2008

Tre Baci (Ultimo Bacio?)


Eccomi all'epilogo di questa trilogia del ricordo. Solo, nell'antro che chiamo casa, in quella casa che in realtà è poco più di un rifugio dove mi rintano per passare le notti che dividono giorni che all'apparenza possono sembrare tutti uguali. L'Uomo Dietro il Bancone e Astro, che a volte si firma anche M., hanno appena varcato la soglia che taglia il mondo da questo mio microcosmo e io mi regalo un momento sospeso nel tempo irreale che fluttua su di una rete inesistente.
Il tempo, piccolo elemento col quale ultimamente mi confronto spesso; sarà perché ultimamente sembra che mi stia scappando irridendomi, sostituendo l'alba col tramonto nel breve tempo che impiego a vuotare un bicchiere di gin o a mangiare un tramezzino, e v'assicuro che ci metto poco a fare entrambe le cose.
Ma torniamo al tempo, saggio compagno, che dovrebbe sanare tutte le ferite e trascinare i ricordi dolenti negli scantinati più remoti della nostra coscienza; questa volta temo sia corso più velocemente di quanto io sia stato capace di corrergli dietro, e l'amatriciana che ho nel piatto cresce invece di scemare. Oggi è ufficialmente il primo giorno di primavera, oggi sarebbe stato il compleanno di una donna che mi ha fatto da madre quando mia madre doveva lavorare. Oggi il sole torna un pò più vicino alla terra, o forse dovrei dire che è questo globo ricoperto per la maggior parte d'acqua, su cui ci affanniamo a collidere gli uni con gli altri, ad avvicinarsi nuovamente al suo astro infuocato.
Se vi state chiedendo se questo è un ampio preambolo vi tranquillizzo, siamo quasi alla fine, e di baci non ne ho parlato e non ne parlerò. Il terzo ed ultimo bacio è ancora lì, da qualche parte, nascosto nella frenesia di giornate che vivo appieno, ne avverto la presenza e forse lo dovrei andare a cercare. Ma poi penso a Walt Whitman, penso al suo:
"Missing me one place search another,
I stop somewhere waiting for you."
Song of Myself
E mi fermo, respiro piano, che a volte ricordarsi di respirare può servire, giro una sigaretta e la batto. Mi concedo di perdere un turno, niente prigione, niente 20$. Affacciato alla finestra guardo gli altri giocare. E mi viene da ridere...

martedì 18 marzo 2008

Ritorno a Casa

Fuori il vento cantava la sua lamentosa canzone infilandosi tra gli spogli rami degli alberi. Pic rimise mano al fuoco, ravvivandolo con un ceppo quasi più grosso di lui; come tutti i bambini aveva un'adorazione smisurata per le fiamme che danzavano senza ordine davanti i suoi occhi. Rimase così, immobile, a fissare quelle lingue incandescenti per alcuni minuti. Era così preso da quello spettacolo che prendeva vita solo per lui, che non si accorse che la vecchia s'era alzata e si era preparata per uscire nella notte.
Si risvegliò da quel sogno ad occhi aperti solo quando sentì lo scattare della serratura, girò i suoi limpidi occhi verdi verso la vecchia e le chiese: "¿Donde vas, abuelita?" anche se già conosceva la risposta, "¡No te preocupes niño, enseguida vuelvo!". Pic posò la testa nell'incavo del braccio destro e si mise a sognare, questa volta, veramente!
Maria s'incamminò verso il porto. Gli anni avevano tolto agilità al suo passo ma il suo incedere, sotto la notte di un inverno ancora pungente e vivo, era sicuro e senza esitazioni. Silenziosamente arrivò al porto e senza incertezza alcuna si portò sotto le mura di una nave che conosceva da sempre e non vedeva da molto, troppo, tempo.
In silenzio attese, senza sedersi, senza parlare ad anima viva, come una quercia sferzata dal vento, rimase ad aspettare.
La sua attesa fu ripagata presto. Un passo trascinato si fece strada tra il frastuono che ancora regnava intorno alla Camelia. Barbarossa s'affacciò alla murata di dritta e iniziò a scendere verso il pontile, cercando di non perdere l'appoggio sulla gamba di legno. Non aveva bisogno di cercare con lo sguardo la sua abuelita, sapeva che sarebbe stata lì ad attenderlo. Una volta arrivato sul pontile si diresse direttamente verso di lei sorridendole. Quando le fu vicino le prese la mano destra e la baciò "¿Como estas?" le chiese con voce rotta dall'emozione "¡Ahora bien, corazon... ahora bien!" rispose commossa Maria e, allungando la mano libera accarezzò il volto ispido del pirata. Fu allora, fu solo allora, al contatto con quella mano antica che tante volte lo aveva sollevato e mantenuto saldo, che il pirata si lasciò scappare un'unica, argentea, liberatoria lacrima. "¡Vamonos Pòl!"


N.d.A. vi posto la traduzione dello spagnolo: "Dove vai nonna?"; "Non ti preoccupare piccolo! Torno subito!"; "Come stai?"; "Adesso bene, cuore mio... adesso bene!"; "Andiamo"
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Now playing: Metallica - Nothing Else Matters
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giovedì 13 marzo 2008

Due Anni!


Due anni fa, a quest'ora, ero in macchina! Due anni fa, a quest'ora mio padre, mio fratello ed io, eravamo diretti a Pescara. Il destino del nostro italico coast to coast era la concessionaria Harley-Davidson di Pescara. Due anni fa ho visto per la prima volta il mio nero destriero di metallo cromato che alle porte di Roma ho battezzato "Camelia", che col tempo ha preso, nei miei sogni, notturni o diurni che essi siano, le fattezze di un vascello pirata.
La decisione di acquistare la moto che sogno da sempre lontano dalla mia amata città nacque dall'antipatia che provo per la concessionaria Harley-Davidson che si trova vicino a Piazza della Repubblica. All'epoca non sapevo ve ne fosse un'altra sulla Pontina.
Sono passati due anni e la mia moto è lontana da me da tre settimane, un pezzo da sostituire in garanzia mi sta privando del piacere di poterla governare nei miei percorsi giornalieri.
Oggi nessun festeggiamento, solo ringraziamenti!
Ai miei genitori, per aver permesso che il sogno nascesse, crescesse e si materializzasse!
A Peter, mio fratello, per aver avuto il coraggio, il cuore e la forza di mantenere una sorta di rito cui sono legato dalla prima moto che ho mai avuto!
Oggi ricordo quel 13 marzo del 2006, gli uomini della nostra famiglia uniti per un'epifania, per la realizzazione del sogno del più piccolo dei tre.

Al ritorno la Mercedes che mi seguiva mi proteggeva in fase di sorpasso, evitando che qualcuno mi potesse caracollare addosso. Non mi seguono più, ma sono con me. Così come la mano della "tedesca" è sempre pronta a scansare i pericoli che si presentano davanti alla prua della "Camelia".
Soffia sulle candele ed esprimi un nuovo desiderio!

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Now playing: Beethoven - Ave Maria
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martedì 11 marzo 2008

Tre Baci (Secondo Bacio)

Passarono degli anni. Persi di vista Scandalo, o forse dovrei dire la verità ed ammettere che feci finta di non vederla... Incontrai nuove sconosciute delle quali non ricordo affatto il primo bacio. Fu nel 2002 che successe di nuovo. Ero uscito da poco da una relazione che era finita forse ancor prima di essere iniziata, vi dico solamente che ci lasciammo di comune accordo via telefono (lo so è da vigliacchi ma andò così: Io "Sai che ti dico? Sentiamoci quando ne avremo voglia" Lei "D'accordo!"; non ci sentimmo più). Mi godetti il mio ritrovato status da single per pochissimo tempo. Casualmente dopo pochi mesi, a cena a casa della ragazza di uno che bazzica spesso sul ponte di questo mio galeone, conobbi una ragazza con un volto stupendo ed una ancor più trascinante voglia di vivere... Dopo quella cena ci vedemmo "casualmente" in un altro paio di occasioni. Quando le telefonai per chiederle se le andava di uscire per andarci a bere una cosa rispose: "Si! Però non andiamo a prendere nulla! Dobbiamo parlare!" Iniziamo bene, già si contrattava... La andai a prendere e le chiesi se avesse voglia di prendere almeno un caffé, mi rispose di no e mi disse: "Parcheggia da qualche parte che ti devo parlare.", parcheggiai la macchina per sentire cosa aveva da dirmi. E fu così che ruppe il gioco del corteggiamento con una semplice affermazione "tu mi piaci ed io piaccio a te", arrivai quasi ad odiarla per aver sottratto magia all'incertezza; "ma io cerco un rapporto vero, mentre tu adesso vuoi solamente divertirti"! Ed era vero. Erano passati solamente due mesi da quando mi ero lasciato con la mia ultima ex in termini di tempo e non avevo la voglia di ributtarmi in una relazione. Quando sembrava che io non mi sarei divertito e che lei non avrebbe trovato un rapporto vero mi fece una domanda quasi innocente: "posso darti un bacio?" e io, che non sono mai stato uno sbruffone o uno che se la tira, risposi "se proprio vuoi..." come se non me ne fregasse nulla. A quella frase, ovviamente, seguirono una risata ed una mia spiegazione. Le dissi che, secondo me, da un bacio nasce sempre qualcosa... lentamente si spostò dalla mia parte della macchina e ci baciammo. Fu un bacio a cui ancora oggi stento a credere, per la peculiarità, per la noncuranza di un gesto così importante portato senza apparente motivazione, per uno scambio di cui avrei avuto paura. Questa volta non fù l'attesa a far trabboccare gli argini della mia percezione, ma il bacio in sé. E fu l'inizio di una convivenza durata circa due anni...

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Now playing: Eminem - Stan
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giovedì 6 marzo 2008

Sei Marzo Duemilaotto



Ti sei lasciato scappare

Un'ora sola del tuo primo giorno!

Nella notte la Rosa diede vita alla Roccia...

Ed a questa roccia il piccolo uomo

S'aggrappa quando il mare s'infuria

A causa della sua grande stupidità.

Grazie fratello... grazie perché,

Per quanto io possa correre e saltare,

Ci sei tu ad ancorarmi nelle tempeste.

Buon compleanno Pewee!

Che questo nuovo dodecamestre

Ti regali la calma che io e pochi altri

Sappiamo farti perdere in un baleno...

mercoledì 5 marzo 2008

Comunicazione di Servizio

Avrete notato amici miei che ho attivato la moderazione dei commenti. Ho dovuto prendere questa spiacevole decisione perché ho trovato un paio di commenti che avevano dei link pericolosi. Vi chiedo scusa, mi piaceva il fatto che poteste commentare direttamente senza dover aspettare la mia moderazione.

giovedì 28 febbraio 2008

Tre Baci (Primo Bacio)

Ricordo tre baci! Tre baci, tre sconosciute, tre pugni alla bocca dello stomaco.
Il primo risale ad una serata d’ottobre del lontano 1995. Il giorno dopo avrei preso un aereo che, solcato l’atlantico, mi avrebbe riportato nella terra di mio padre dove credevo sarei rimasto per un anno; non fu così, ma questa è un’altra storia.
All’epoca avevo 19 anni e facevo da crocerossina ad una ragazza che definirò Scandalo (ti ricordi?). Le facevo da crocerossina perché, nonostante tra noi ci fosse una grandissima intesa ed un’attrazione fortissima, lei era ancora presa mentalmente dal suo primo amore; io ero entrato in questo meraviglioso circolo vizioso, lei accudiva lui ed io accudivo lei: situazione leggermente “malata” se mi passate il termine.
Tecnicamente vivevo con lei un rapporto di coppia anche se non si andava oltre le chiacchierate fino all’alba ed a degli abbracci che avevano poco di amichevole. Purtroppo c’era una data di scadenza, il mio trasferimento nel regno del sud degli Stati Uniti sembrava all’epoca un ostacolo insormontabile per l’inizio di una relazione (come se il fatto che lei fosse persa per un altro già non costituisse di per se un ostacolo enorme). Tirammo avanti così per un mese scarso, fino a quella fatidica sera. Ricordo le corse con la mia Opel Tigra, Dio mio benedici quella macchina e il fortunato che ne comanda volante e marce: mi ha servito con amore! Quella sera le tirai un po’ il collo, dovevo salutare i miei amati zii, i fratelli di mia madre, veri e propri appigli di questa mia vita. Dopo averli salutati corsi da lei, e non ricordo la strada, ricordo la voglia di volare perché ogni momento passato senza poterla salutare, senza poterla stringere, sembrava un momento vanamente perso nel tempo e nello spazio delle strade di questa vecchia città.
Corsi, come avrei fatto altre volte, allora ancora non sapevo che le mie corse non erano finite (lo saranno mai?) arrivai sotto casa sua e le citofonai, Dio grazie per l’epoca in cui non ero schiavo di un telefono, e Scandalo scese subito.
Ricordo poco di come arrivammo al Gianicolo, a dire il vero non ricordo nulla di quella sera se non il fatto che ad un certo punto ci ritrovammo seduti su uno dei muretti che sovrastano il panorama della città eterna. Passò del tempo, di questo sono certo, ma non chiedetemi quante volte la lancetta lunga del mio orologio fece un giro completo del suo quadrante. E mentre s’affannava Chrono a spingermi lontano da lei e dall’Italia i nostri volti s'accarezzavano, le rivoluzioni delle nostre teste cercavano un centro magnetico che noi cercammo di allontanare il più possibile. Ma alla fine il sole e la luna si scambiarono di posto. E fu silenzio!
Un silenzio fasullo, un silenzio nel quale l’ondata di piena che partì dallo stomaco raggiunse le estremità del mio corpo. In quel silenzio mi svegliai, e la guardai con occhi nuovi. Mi ero concesso quello che da tanto avevo desiderato e che per paura e stupidità m’ero negato.
Domani parto!

martedì 26 febbraio 2008

Un'altra volta!


Ne avverto i passi silenziosi. Io, che non ne sono mai stato un fervente adoratore. Veniva sempre a togliere dallo scranno il generale che vinse troppe battaglie, che trovo più familiare, veniva a rubarmi la realtà del mio fiato...
Quest'anno ne ho sentito il battito di ciglia dal principio, ne vedo i riflessi da lontano. Leggiadra, arriva come sempre ha saputo fare; e quest'anno la aspetto sorridente, sotto i baffi che coprono il mio labbro superiore si staglia un mezzo sorriso, nella mano destra le porgo una coppa di Roederer. La mia coppa attende sul tavolo, accanto ad un glacier stracolmo dei doni del mio amato generale.
Vieni mia ne/amica, vieni e porta con te i tuoi doni e i miei malanni. Arriveranno i momenti per cui ti maledirò sorridendoti mentre ti tengo per mano, verranno i momenti in cui, solo nel mio giardino, sorseggiando l'ennesimo gin&tonic, ti troverò follemente superiore al generalissimo, che adoro da sempre.
Vieni pure! Quest'anno sento che calmerai una fame che dura da troppo, troppissimo tempo!
Bentornata Primavera!

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Now playing: Nirvana - Something In The Way
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giovedì 14 febbraio 2008

Corri!!!


Faceva freddo. La luce del sole che timidamente aveva cercato di dare calore alla giornata, era già un pallido ricordo, spazzata via dal grecale che s' era rafforzato col calare delle tenebre. Con il cambio della guardia tra giorno e notte, le bettole che s'affacciavano sul porto avevano ripreso a puntellare il buio con le loro luci tremolanti.
Pic correva, s'affannava, schivava marinai barcollanti e puttane che cercavano di afferrarlo per distrarlo dalla sua corsa sfrenata; "Dove corri piccolo? Sembra che tu abbia il diavolo alle calcagna!" ridendo Rocio cercò di fermarlo. Ma Pic stasera non aveva tempo per fermarsi a parlare con nessuno! Nemmeno con quella signora che un tempo era stata una bellissima donna e che lo riempiva di complimenti e gli allungava i soldi per qualcosa da mangiare.
Aveva veramente il diavolo alle calcagna!
Si fermò solamente davanti ad una porta antica. Prima di entrare prese fiato, diversamente non sarebbe riuscito ad articolare le parole che lo avevano spinto a correre senza sosta per tutto il villaggio.
Mise mano sul pomello della porta ed entrò. Alla luce di un lume alimentato grazie al grasso di balena una vecchia signora sedeva accanto ad un camino dove brillavano, fioche, le ceneri di un fuoco che si era spento per mancanza di legna. Quando sentì la porta chiudersi la vecchia si girò verso Pic "¡Ha vuelto! ¿Verdad?" Pic non si scompose "¡Si, abuelita!", l'anziana si lasciò scappare un sospiro "¡Por fin!"...


N.d.A. vi allego la traduzione del dialogo tra Pic e abuelita: "E' tornato! Vero?" - "Si, abuelita!" - "Finalmente!"
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Now playing: Robbie Williams - No Regrets
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martedì 12 febbraio 2008

Ciao Mary Lucille!

Ciao Mary Lucille!
Oggi ti abbandono per sempre, dopo averti lasciata languire per anni...
Spero che chi ti avrà dopo di me ti regali vita nuova e nuove strade...
Ricordati di essergli fedele come lo sei stata con me, trattalo bene, non mi è sembrato in formissima.
Forse anche lui qualche volta dovrà spingerti per farti smuovere... mi auguro che ciò non accada spesso.
Grazie per tutto quello che mi hai dato, per quello che hai sopportato, per gli istanti che abbiamo vissuto insieme e per le virgole di gomma tracciate sull'asfalto!
Rimarrai per me la mia agile Virago dalle forcelle chilometriche!


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Now playing: Guns N' Roses - Knockin' On Heaven's Door
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sabato 2 febbraio 2008

Uomo Fuori Bordo!


Caddi dall'asse!

E Dio mi strafulmini,

Se fu la prima volta!

Ma non raggiunsi l'acqua,

Continuai e continuo a galleggiare...

In un primo momento,

La paura, l'attesa della collisione,

Mi gelarono il sangue,

E chiusi gl'occhi al mondo

Per non sentire il dolore.

Adesso, che la caduta è diventata

Compagna stabile delle mie giornate,

Ho riaperto gli occhi.

Mi godo questo tragitto,

Ho sciolto l'abbraccio col terrore ed

Allargando le braccia ho rallentato la corsa...

Mi godrò questa sospensione

Fino a quado, finalmente,

M'immergerò nella limpida acqua

Che mi trascinerà sul fondo.

venerdì 1 febbraio 2008

D eci e Lode

Premio D eci e lode

Mai nella mia lunga vita da studente, che ancora stento a portare a termine, avevo ricevuto un 10 e Lode!!!
Marina mi concede il grande onore di premiarmi con questo gradito riconoscimento che, a dire il vero, non credo di meritare appieno.
Dopo il preambolo passo un secondo a spiegare questo nuovo premio:

"D eci e lode" è un premio, un certificato, un attestato di stima e gradimento per ciò che il premiato propone.

Come si assegna?

Chi ne ha ricevuto uno può assegnarne quanti ne vuole, ogni volta che vuole, come simbolo di stima a chiunque apprezzi in maniera particolare, con qualsiasi motivazione (è o non è abbastanza elastico e libero?!) sempre che il destinatario, colui o colei che assegna il premio o la motivazione non denotino valori negativi come l'istigazione al razzismo, alla violenza, alla pedofilia e cosacce del genere dalle quali il "Premio D eci e lode" si dissocia e con le quali non ha e non vuole mai avere niente a che fare.

Le regole:

  1. Esporre il logo del "Premio D eci e lode", che è il premio stesso, con la motivazione per cui lo si è ricevuto. E' un riconoscimento che indica il gradimento di una persona amica, per cui è di valore;


  2. Linkare il blog di chi ha assegnato il premio come doveroso ringraziamento;


  3. Bisogna lasciare un collegamento al post originale;


  4. Inserire il regolamento;


  5. Premiare almeno 1 blog aggiungendo la motivazione.

Queste regole sono obbligatorie soltanto la prima volta che si riceve il premio per permettere la sua diffusione, ricevendone più di uno non è necessario ripetere le procedure ogni volta, a meno che si desideri farlo. Ci si può limitare ad accantonare i propri premi in bacheca per mostrarli e potersi vantare di quanti se ne siano conquistati.

Si ricorda che chi è stato già premiato una volta può assegnare tutti i "Premio D eci e lode" che vuole e quando vuole ( a parte il primo), anche a distanza di tempo, per sempre. Basterà dichiarare il blog a cui lo si vuole assegnare e la motivazione. Oltre che, naturalmente, mettere a disposizione il necessario link in caso che il destinatario non sia ancora stato premiato prima.

Avendo espletato la parte burocratica mi permetto di ringraziare nuovamente Marina per il pensiero e passo alla mia nomination:

Nomino Maria Cristina: perché nella sua Stanza del Té mi rilasso, scopro mondi nuovi e viaggio con lei.

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Now playing: Angelo Branduardi - Forte
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venerdì 25 gennaio 2008

La Bancarella della Nebbia


Mi sono sempre reputato un essere oltremodo fortunato. Questo mio blog rafforza la mia convinzione. Pubblico un pò di sciocchezze che prendono spunto da un commento di Kristo al post Ricordi di Piogge Lontane
Spero, tra la cortina di fumo che cerco di vendervi, riusciate a trovare il raggio di sole che sento sulla pelle, che sento sulle mani, che scorre su questo anno nuovo che avverto carico di novità assolute.


Santo ladro,

Ebbro poeta,

Scarso navigatore!

E il vestito di luci,

Che amabilmente

Porto, agiatamente

Nasconde le nebbie,

Del nero vuoto,

Che alberga

Al centro di ognuno di noi...

E mi sostituisco al sole,

Perennemente presuntuoso

Come Luigi di Francia

Qui sono il sole

Qui sono il timone.

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Now playing: Red Hot Chili Peppers - Hard To Concentrate
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giovedì 17 gennaio 2008

Ricordi di Piogge Lontane...


Oggi vi imbroglio! Posto una cosa scritta tempo fà. Dedicata a una persona che qualcuno di voi conosce, scritta in un momento in cui alla trave che ho preso di faccia s'è unito un montante al mento... Non mi ci ritrovo più del tutto, so di non essermi ancora rialzato dal tappeto... ma oramai il conteggio è arrivato a dieci e io posso finalmente riposarmi e rialzarmi. Lo sto facendo, lentissimamente, ma lo sto facendo.

La stagione delle piogge sembrava passata,

Il villaggio appariva tutto sommato sereno.

Mi avvicinai, stancamente, al braciere cerimoniale,

Credendo di dover dar vita ad un nuovo fuoco…

Stupito immobile rimasi per tempo immemore,

Fissando carboni ardenti sotto la fredda cenere bagnata!

Di questa forza sei dotata!

All’improvviso,

Di colpo,

Un lontano ritmare ad un soffio dagli occhi mi svegliò dal sogno...

Tam tam tam tam tam tam

Il rifugio destinato per una persona

Diventava alcova per due.

Tagliato nuovamente fuori,

Guardavo, attonito, il fuoco che, da solo,

Aveva ripreso a consumarmi.

Lentamente alzai il mento dal petto,

Volgendo gli occhi al cielo ceruleo ti dissi:

“Tornerà una pioggia e ti spegnerà!

Questa volta, spero, per sempre!”

La prima pioggia cadde dagli occhi,

Andò a fermarsi sui piedi,

Senza colpire la terra...

Senza scalfire il tuo fuoco...

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Now playing: Rolling Stones - Forty Licks - CD01 - 06 - You Can't Always Get What You Want
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venerdì 11 gennaio 2008

Sul Molo


Perché ancora guardi il mare?

Cosa ti aspetti da lei?

Vuoi dire da lui?

No! Da lei... il mare è donna!

Il mare non ha sesso! Stai vaneggiando!

Chi vaneggia sei tu! Andiamo via! Non arriverà nessuno!

Mi deludi! Il mare porta sempre qualcosa... o qualcuno!

È vero! Ma aspettare vuol dire perdere tempo, i suoi regali li presenta quando meno te li aspetti...

Forse hai ragione tu... torniamo a casa!



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Listening to: Bob Marley - Waiting In Vain
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martedì 8 gennaio 2008

La Notte di Veglia


N.d.A. la foto che utilizzo è stata scattata dalla mia superistruttora Laisa!

La sorte nuovamente toglieva forza alla Camelia. Nuovamente la dea bendata dispensava i suoi doni ad altri distogliendo i suoi occhi velati dal viso del Barbarossa.

Sul finire del primo giorno di inseguimento calò, improvvisamente, il vento. La notte portò con se un carico di pioggia violenta. Il pirata prese il posto di Oghma alla barra del timone.

L’attività fervida, il sangue che rimbomba nelle orecchie, la vita che scorre con un obiettivo, la speranza di raggiungere il galeone che veleggiava in lontananza, tutte queste emozioni vennero lavate via dalla bonaccia.

Trovata una bava di vento riprese la navigazione verso San Judas, sicuro che il tesoro perso era solo l’avvisaglia di uno più ricco da incontrare.

La notte portò calma sulla Camelia, la stanchezza tangibile, come se lo stesso legno fosse esausto e desideroso di un porto sicuro, rese l’atmosfera quasi onirica.

Il Pirata si abbandonò a questa calma rassicurante, sentiva che, nonostante il recente insuccesso, la ruota, lentamente, stava girando.

Navigò sotto la pioggia per tutta la notte, senza tentennamenti, senza accettare il cambio da nessuno. Solo all’alba cedette nuovamente il timone ad Oghma, con un sorriso gli disse di mantenere la rotta per San Judas e di non fare ulteriori deviazioni.

Spossato e con passo incerto si ritirò nella sua cabina.



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Listening to: Ben harper - With my two hands
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lunedì 7 gennaio 2008

Thinking Blogger Awards


Rimango raramente senza parole! Questa volta, il grande onore fattomi da Gino, mi ha letteralmente ammutolito!
Permettimi Gino di ringraziarti nuovamente, in primo luogo per l'inattesa nomination, in seconda battuta per le bellisime parole che hai speso per giustificare la mia presenza tra i blog da te segnalati e per il supporto che riesci sempre a darmi grazie ai tuoi commenti e le tue invenzioni.
Passiamo alla parte burocratica:
Che cos'è il T.B.A. ?
E' una sorta di meme... Si devono nominare 5 BLOG CHE TI FANNO PENSARE, seguendo queste regole:
1) Può partecipare solo chi è stato nominato.
2) Non si può nominare chi ti ha nominato.
3) Si deve lasciare un link al post originario... Thinking Blogger Awards ~ The Thinking Blog ~ Knowledge Grows When Shared
4) Si deve inserire nel post il logo del ThinkingBloggerAward.

E ora le mie nominations:

Marina, per la forza delle sue parole, la magia che riesce a convogliare nei suoi scritti e le magnifiche lezioni che ne riesco a trarre;

Maria Cristina, per la verità e la semplicità assordante dei suoi post, per la sua cristallina essenza;

Artemisia, per la classe e la bellezza che trasudano da ogni sua frase, la bellezza dei suoi scritti è lo specchio della bellezza della sua persona;

Al, perché tra un pannolino e un vagito riesce ad inserire pezzi di attualità scritti prima col cuore e poi col cervello;

Ahimé la quinta nomination non la posso utilizzare! Sarebbe sicuramente andata a Gino!

giovedì 3 gennaio 2008

Mamma Roma


Il ventre molle di una città millenaria

Accoglie chi, non desiderato, ha smontato il mio rifugio!

Sotto lo stesso sole e la stessa pioggia,

Ci incroceremo senza degnarci di uno sguardo.

La mia testa alta non noterà occhi bassi

Che per sopravvivere guardano il mondo

Sotto a ciglia troppo folte

Per far passare un fiato di luce.

A mai più!

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Listening to: Remo Remotti - Mamma Roma addio
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mercoledì 2 gennaio 2008

Addio 2007


Capodanno è passato... e mai più il mio Longines da tasca, in oro bianco di inizio '900, mi ricorderà che sono in ritardo per un qualsiasi appuntamento.

A te, che te ne sei appropriato nelle ore a cavallo tra un anno vecchio e quello nuovo, il mio augurio di poterne trarre soldi per curare le peggiori malattie che Nostro Signore, Dio del fulmine e del sole, possa scagliarti contro.
Rientrare in casa, dalla finestra perché avevi pensato bene di coprirti la fuga impedendomi di aprire la porta, è stato desolante... sei riuscito a fare più casino di me, complimenti!
Grazie per aver concluso in questa maniera un anno che era stato già abbastanza duro.
Accolgo a braccia aperte il 2008!
Il 2007 lo chiudiamo nel cassetto dei ricordi... almeno lì tu, pezzo di merda, non puoi mettere mano!


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Listening to: Marco Masini - Vaffanculo
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