
Porto il segno dell’ultima schermaglia,
Vergato a caldo dall'unico legame rimastomi
Con la mia ultima opponente.
Simbolo e segno, al tempo stesso,
Del lento ma inesorabile fluire dei giorni...
Ho calcato gradini maledicendo la mia disattenzione,
Ascendevo, col cuore a mille, dopo essermi costretto
A rivelare parole che rimuginavo da mesi...
La mia immaginazione non mi aveva preparato alla risposta.
E adesso, che la soddisfazione per essermi tolto un peso,
Lascia posto all’incertezza della mia situazione,
Alle parole che mi hai detto sul divano,
Rimango vuoto come la bottiglia di Drambuie sopra il mio frigo!
E rotola, nella testa e nella pancia, un’espressione,
Cui cerco di non dare peso, ma a cui vorrei credere ciecamente:
“Dammi tempo!”
Te ne darò, ma mi chiedo, a chi servirà?