Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

giovedì 31 dicembre 2009

Un Nuovo Giorno



Mi sembra di essere in piena primavera. Temperature miti, serate che concedono di poter stare all'aperto in maniche corte, girare in moto senza guanti. Eppure siamo arrivati all'ultimo giorno dell'anno. Si avvicina la fine di un 2009 che è stato di difficile interpretazione. Contestualmente arriva l'inizio di un anno nuovo, di un nuovo decennio. In questo fragente si è soliti fare buoni propositi per l'anno che sta per iniziare, augurandosi che l'anno nuovo porti una vita nuova, soddisfazioni, sorprese e un miglioramento generale. Sarà il fatto che ultimamente mi sento abbastanza disilluso o forse il fatto che, nonostante i casini e le problematiche che ancora non mi è riuscito di risolvere, la mia vita al momento mi calza a pennello, per questo anno nuovo non mi auguro sconvolgimenti ne voglio fare propositi che alla fine ho sempre disatteso. In fondo questa data è solamente una convenzione nostra, alla terra non importa il numero di rivoluzioni che compie intorno al sole, non tiene il conto di quante volte ha visto sorgere l'alba. Sarò presuntuoso ma oggi mi sento così, stanco delle solite rassicurazioni di astrologi vari che identificano il mio segno come il più fortunato dell'anno che deve ancora iniziare... domani in fondo è solamente un nuovo giorno!
SSDD!

venerdì 18 dicembre 2009

17 Dicembre 2009



Ieri è stata una grande giornata! La prima parte l'ho dedicata ad un vecchio carissimo amico, una di quelle persone speciali che sento vicine nonostante la vita ci abbia portato a vivere in città lontane. Ho cercato di supportarlo in un momento importante che lui ha voluto vivere nell'ombra, l'ho visto per la prima volta teso, con lo stomaco intorcinato, conoscendolo sapevo che avrebbe gestito la situazione in maniera egregia e così è stato.
La seconda parte mi ha visto prendere parte ad un'occasione mondana, cosa che solitamente cerco di evitare come la peste. Invece anche qui ho avuto modo di stupirmi. Ho incontrato due persone interessanti, cosa che non va mai sottovalutata. Due persone con le quali scambiare idee e pensieri. La ciliegina sulla torta è stata la notizia della negatività di una biopsia di un altro mio amico. Ho finalmente visto scivolargli dagli occhi un'ombra che da troppo tempo ne appesantiva lo sguardo.
Ieri è stata una giornata meravigliosa, e non me lo sarei mai aspettato!

mercoledì 25 novembre 2009

Sorte e Destino

Gli antichi greci, ai quali dobbiamo gran parte della nostra cultura occidentale, avevano più parole per questi due termini; una addirittura era la medesima per entrambi: μόρος. La Sorte nella lingua della nostra amata penisola è di genere femminile, parto da questa facile considerazione per cercare di spiegare, prima di tutto a me stesso, un pensiero fugace che vanamente ho cercato di abbandonare sull'Olimpica. La Sorte, è, come dicevo poc'anzi, femmina. Incontrollabile ci concede i suoi mutevoli umori, a volte generosa e amante a volte terribile e assassina. Il Destino invece è maschile, è quanto Il Disegno Superiore, quell'essenza che nella storia dell'uomo ha avuto miliardi di nomi, ha scritto per noi e al quale noi non possiamo sfuggire. Era il filo che, sempre nella cultura classica, veniva filato da Cloto, svolto sul fuso da Lachesi per essere infine reciso da Atropo; tre donne. Perdendomi, come mio solito nella notte capitolina, ho creduto di poter capire che sorte e destino ci tirano da parte a parte, cercando di vincere il nostro di favore, tentandoci, illudendoci e facendoci intravedere nuove vite e diversi finali. Così sono arrivato a supporre, in questa notte autunnale, che il destino è si scritto, ma sta nelle mani nostre, di noi poveri mortali, la possibilità di accettare le lusinghe della Sorte, vincendolo e facendolo nostro.

giovedì 19 novembre 2009

I Colori



Li porto con onore, perché ricordo ancora l’emozione della sera in cui mi vennero consegnati. Eugenio che mi chiamava dal microfono, il passaggio tra una selva di braccia che a mazzate mi accoglieva tra i soci pezzati e, finalmente, Stefano, il nostro meraviglioso Dealer, che mi consegnava il Rocker del Forvm Roma Chapter, il nostro Chapter.
Li porto con onore e con rispetto li indosso, perché ovunque io vada non si possa dire niente contro il Forvm e nessuno dei suoi componenti.
Li porto con onore, nel rispetto di chi li ha pensati, di quelli che non sono più con noi, di quelli che per un qualsiasi motivo hanno cambiato strada, di quanti hanno lavorato e lavorano ancora per costruire e far crescere questo meraviglioso gruppo di persone che giorno dopo giorno assomiglia sempre più ad una seconda famiglia.
Li porto con onore e con fierezza, perché anche quando giro solo, Vi sento sempre con me, riesco ad immaginarvi riflessi negli specchietti della mia moto, al mio fianco, su qualsiasi strada.

Vieni via con me. DIssertazione sui cinque sensi...



Viviamo e conosciamo il mondo grazie a cinque sensi. Porte che ci trasmettono le immagini immanenti di un mondo che a volte sembra solamente il pallido riflesso di quanto avvenne alle nostre spalle. Con lo sguardo rivolto al fondo della caverna li ho sfruttati tutti e cinque, con te. E rimane a macerare senza saper trovare via d'uscita quel senso di elevata allegria che provo nel vederti, toccarti, sentirti, odorarti e gustare la tua presenza. Regalandoti il mio tempo, preziosissimo regalo che ancora destino alla tua persona, perché scioccamente ti concedo ancora di dettare legge e di impedirmi di mandarti definitivamente in pensione, relegandoti negli spazi che conserviamo nella nostra memoria, ricettacolo di quanto mani, orecchie, naso, bocca e occhi ci concedono di conoscere. Verrà il tempo?

giovedì 5 novembre 2009

Pane e Zuchero



Pane,
Zucchero,
Palloni imperdibili che rotolavano a ball'
Inseguiti da giovani aironi
su gambe che miracolosamente
trovavano appoggio su scalini vissuti.
Acqua,
Pali,
Palloni imprendibili che cercavo di arrestare
Dietro lo schermo di sei compagni
Che diventavano foresta di braccia
Per proteggere la porta.
Strada,
Gomma,
Terminali,
Gillet,
Pelle,
Scenari nuovi
Vecchi ferri,
Sudore,
Pioggia,
Asfalto,
I percorsi scelti di testa
Quelli dettati dal malto.
Tabacco, cartine e filtri,
Antico Toscano e "Man of War"
Respiri corti e una luce,
Pallida e rovente,
Che svelava la mia presenza
Allo sguardo attento e disinteressato.
Le scarse certezze,
Quegli appigli viventi
Che sopportano e
Hanno sopportato tutto questo
E continuano ad amarmi.

giovedì 8 ottobre 2009

Life's Blood!



Scorre veloce questo mio sangue. Ha fatto mille volte il giro del mondo e mille volte è tornato al punto di partenza; a volte arricchito a volte stanco e annoiato. Ha girato tra migliaia di persone, attraversando altre arterie e sostentando altri cuori. Lo sento stanco, lento, mi sembra voglia trovare un momento per riposarsi. Ieri mi ha detto che le martellate, con cui a volte, incastriamo negli accadimenti delle nostre personali vicende canzoni, frasi e opere di persone che sono lontane da noi quanto Amore da Psyche, in alcune rarissime occasioni non ci costano fatica alcuna.
Se qualcuno, in un qualche momento mi avesse mai detto che questa canzone di Vinicio l'avrei vissuta con tanta partecipazione, che l'avrei vista come la cronistoria di un mio particolare momento, avrebbe ricevuto in risposta un sorriso divertito ed incredulo.
Invece mi ci ritrovo sempre di più, sarà perché ostinatamente presto ancora il fianco alle solite capriole impossibili, rivivo quanto non ho visto ancora materializzarsi. Forse è ora di farti riposare!

martedì 15 settembre 2009

I'm the Only One



Parlano?

Parole vuote rotolano,

Scivolando, prive di senso,

Da dentature perfette

E ghigni dalla idiotica perfezione...

E le mie orecchie,

Ingresso laterale

A quanto di più sacro porto sempre con me,

Subiscono la violenza che non posso fermare.

mercoledì 9 settembre 2009

Raglan Road



A Te,

Perché quello che ho creduto

Non ha avuto la forza di divenire realtà.

A Te,

Per la magia con cui mi hai attirato

E per il poco che mi hai concesso.

A Te,

Perché così va la vita

Che a volte è il protagonista a far calare il sipario.

A te,

Che, inconsapevole,

Hai vissuto a lungo all'ombra.

Per me,

Perché mi sono ritrovato a cantarla sulle Wicklow Mountains

E so che non imparerò mai.

A tutti voi, infine...

Che ci leggerete quello che più vi aggrada!

martedì 1 settembre 2009

A Carte Scoperte


Le vie, le strade, le direzioni. A volte giuste, spesso sbagliate! Resta l'acre senso di aver perso altro tempo, altri chilometri spesi nel senso errato, condividendo luci, colori e viste che sembravano indicare la porta di casa. Cerco di capire quanto mai sono riuscito a cogliere. Coglione quanto so di essere, meno di quanto in realtà io non sia, perdo tempo, impagabile e non patteggiabile. Riparto da zero nella ricerca di quel vago senso di velato appagamento che solo a volte ho creduto di poter fare mio, riuscendovi di rado.
Resto me stesso e con me stesso rimango. Unica vera fondata certezza di un’esistenza forse sbagliata ma unicamente mia, mia e basta.
Rimetto piede sul legno e riprendo a solcare il mare.




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Now playing: R.E.M. - E-Bow The Letter
via FoxyTunes

venerdì 5 giugno 2009

E' ora di partire...




Sotto un tiepido solo primaverile Nicholas salì a bordo della Camelia. I lunghi mesi passati sulla terra ferma lo avevano sicuramente appesantito ma rimettere piedi sul galeone gli fece tornare immediatamente la pressante necessità di lasciarsi alle spalle gli agi e gli ozi di cui poteva godere a terra per riprendere a veleggiare.
D’istinto si diresse verso il suo timone, gli mancava il contatto con quella ruota che poteva governare un vascello di tali dimensioni, una ruota fin troppo simile al gatto cui dava da mangiare quando era a casa, a volte sorniona a volte violenta e feroce.
Alzando lo sguardo sul castello di poppa notò una figura seduta su una delle paratie di babordo; non gli fu affatto difficile riconoscere il Capitano della Camelia, evidentemente questa mattina entrambi avevano sentito lo stesso richiamo.
Gli si avvicinò “Buongiorno Capitano!” il pirata alzò la testa “Dobbiamo radunare la ciurmaglia mio caro, la mare ci chiama!” disse guardando verso le case costruite sulle alture che sovrastavano il porto.

giovedì 26 febbraio 2009

Pomeriggio Tedioso



Dopo valanghe di parole sento che macera dentro di me la mole dei pensieri espressi e non percepiti. Per chiusura, follia tenace o mera occlusione auricolare. Rotolo all'inizio della salita o alla fine della discesa e scopro che la montagna si è fatta più alta e percepisco di nuovo il tuo odore.
Legno, catrame, salsedine.
I piedi saldi sul legno che mai è scomparso, legno che mi ha sempre accolto e mi ha saputo aspettare.
Un fiato di vento mi accarezza la testa, schiarendo i pensieri. E' ora di salpare! E' ora di porre fine ad un pomeriggio tedioso!

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Now playing: Iggy Pop - Lust For Life
via FoxyTunes

giovedì 5 febbraio 2009

A Volte Ritornano...


Dio mio quanto tempo è passato!
Eternità, scandite dal semplice battere del muscolo che governa il centro del mio petto...
E mentre l'acqua sempiterna scorreva sotto i ponti della città Eterna,
Buttavo al fuoco sorrisi e momenti...
La moto, le moto, l'acqua nera del mare d'inverno, il sole, la pioggia e quanto è passato sopra la mia testa e sotto le mie mani ha tolto tempo a questo mio vecchio rifugio, che odora ancora di legno e sale.
Vi ritorno rarissimamente ormai, vi ritorno come si ritorna ad una casa abbandonata dove si è vissuto a lungo, intrappolati dagli accadimenti che ci legavano a quattro mura corrose, mura che oramai ci sembrano squallido ricordo di ciò che furono...
E ricordo quando il gioco valeva la candela, quando correvo senza meta ma con uno scopo, quando la trave che colpì la mia faccia lasciò un vago senso di edulcorata tristezza, quando la mia casa era rifugio di peccatori dediti al gin e alle chiacchierate insulse fino a tarda notte, sotto lo sguardo sapiente di un cane che credevo avrebbe accompagnato ancora per molto il mio peregrinare...
Ti ho tradito mille volte Tora, e mille volte mi hai saptuto perdonare, parlare di te mi fa ancora venire la pelle d'oca e mi chiedo se potrò mai ritrovarti, se mai le mie parole potranno colmare quanto hai lasciato, andando via come hai vissuto, da gran signora. Riaffiora la rugiada, e capisco di essermi colpito nuovamente da solo. Eri la mia ancora, il mio silente giudice, lo sguardo che mi capiva sempre. Resta di te la tua pettorina che ieri casualmente mi è tornata tra le mani... Resta di te tanto nella mia testa, resta la certezza che una compagna come te non la potrò mai più avere!



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Now playing: Red Hot Chili Peppers - She Looks To Me
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