Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

giovedì 5 novembre 2009

Pane e Zuchero



Pane,
Zucchero,
Palloni imperdibili che rotolavano a ball'
Inseguiti da giovani aironi
su gambe che miracolosamente
trovavano appoggio su scalini vissuti.
Acqua,
Pali,
Palloni imprendibili che cercavo di arrestare
Dietro lo schermo di sei compagni
Che diventavano foresta di braccia
Per proteggere la porta.
Strada,
Gomma,
Terminali,
Gillet,
Pelle,
Scenari nuovi
Vecchi ferri,
Sudore,
Pioggia,
Asfalto,
I percorsi scelti di testa
Quelli dettati dal malto.
Tabacco, cartine e filtri,
Antico Toscano e "Man of War"
Respiri corti e una luce,
Pallida e rovente,
Che svelava la mia presenza
Allo sguardo attento e disinteressato.
Le scarse certezze,
Quegli appigli viventi
Che sopportano e
Hanno sopportato tutto questo
E continuano ad amarmi.

2 commenti:

l'uomo dietro al bancone ha detto...

Sapevo che ti avrei trovato, sulla tua nave, sopra il mare, che ormai non vedi nemmeno piu, lontano chilometri dalla striscia di catrame che ogni giorno il sole ti consegna,
da pettinare.
Lo so come và,
non me lo devi dire,
lo so che avresti preferito che nessuno ti trovasse,
io non sono qui per trovare te,
ma per farti trovare qualcuno,
o qualcosa,
che non va via.

Il braccio io ce lo mettevo,
sempre!

polle ha detto...

Quel tuo braccio io me lo ricordo benissimo! Forse è vero, forse il mare non lo vedo amico mio, ma ne sento l'odore e qualcuno non riesce ad andare via.
E' vero, il braccio l'hai sempre messo... una sola volta di troppo!