Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

mercoledì 25 novembre 2009

Sorte e Destino

Gli antichi greci, ai quali dobbiamo gran parte della nostra cultura occidentale, avevano più parole per questi due termini; una addirittura era la medesima per entrambi: μόρος. La Sorte nella lingua della nostra amata penisola è di genere femminile, parto da questa facile considerazione per cercare di spiegare, prima di tutto a me stesso, un pensiero fugace che vanamente ho cercato di abbandonare sull'Olimpica. La Sorte, è, come dicevo poc'anzi, femmina. Incontrollabile ci concede i suoi mutevoli umori, a volte generosa e amante a volte terribile e assassina. Il Destino invece è maschile, è quanto Il Disegno Superiore, quell'essenza che nella storia dell'uomo ha avuto miliardi di nomi, ha scritto per noi e al quale noi non possiamo sfuggire. Era il filo che, sempre nella cultura classica, veniva filato da Cloto, svolto sul fuso da Lachesi per essere infine reciso da Atropo; tre donne. Perdendomi, come mio solito nella notte capitolina, ho creduto di poter capire che sorte e destino ci tirano da parte a parte, cercando di vincere il nostro di favore, tentandoci, illudendoci e facendoci intravedere nuove vite e diversi finali. Così sono arrivato a supporre, in questa notte autunnale, che il destino è si scritto, ma sta nelle mani nostre, di noi poveri mortali, la possibilità di accettare le lusinghe della Sorte, vincendolo e facendolo nostro.

giovedì 19 novembre 2009

I Colori



Li porto con onore, perché ricordo ancora l’emozione della sera in cui mi vennero consegnati. Eugenio che mi chiamava dal microfono, il passaggio tra una selva di braccia che a mazzate mi accoglieva tra i soci pezzati e, finalmente, Stefano, il nostro meraviglioso Dealer, che mi consegnava il Rocker del Forvm Roma Chapter, il nostro Chapter.
Li porto con onore e con rispetto li indosso, perché ovunque io vada non si possa dire niente contro il Forvm e nessuno dei suoi componenti.
Li porto con onore, nel rispetto di chi li ha pensati, di quelli che non sono più con noi, di quelli che per un qualsiasi motivo hanno cambiato strada, di quanti hanno lavorato e lavorano ancora per costruire e far crescere questo meraviglioso gruppo di persone che giorno dopo giorno assomiglia sempre più ad una seconda famiglia.
Li porto con onore e con fierezza, perché anche quando giro solo, Vi sento sempre con me, riesco ad immaginarvi riflessi negli specchietti della mia moto, al mio fianco, su qualsiasi strada.

Vieni via con me. DIssertazione sui cinque sensi...



Viviamo e conosciamo il mondo grazie a cinque sensi. Porte che ci trasmettono le immagini immanenti di un mondo che a volte sembra solamente il pallido riflesso di quanto avvenne alle nostre spalle. Con lo sguardo rivolto al fondo della caverna li ho sfruttati tutti e cinque, con te. E rimane a macerare senza saper trovare via d'uscita quel senso di elevata allegria che provo nel vederti, toccarti, sentirti, odorarti e gustare la tua presenza. Regalandoti il mio tempo, preziosissimo regalo che ancora destino alla tua persona, perché scioccamente ti concedo ancora di dettare legge e di impedirmi di mandarti definitivamente in pensione, relegandoti negli spazi che conserviamo nella nostra memoria, ricettacolo di quanto mani, orecchie, naso, bocca e occhi ci concedono di conoscere. Verrà il tempo?

giovedì 5 novembre 2009

Pane e Zuchero



Pane,
Zucchero,
Palloni imperdibili che rotolavano a ball'
Inseguiti da giovani aironi
su gambe che miracolosamente
trovavano appoggio su scalini vissuti.
Acqua,
Pali,
Palloni imprendibili che cercavo di arrestare
Dietro lo schermo di sei compagni
Che diventavano foresta di braccia
Per proteggere la porta.
Strada,
Gomma,
Terminali,
Gillet,
Pelle,
Scenari nuovi
Vecchi ferri,
Sudore,
Pioggia,
Asfalto,
I percorsi scelti di testa
Quelli dettati dal malto.
Tabacco, cartine e filtri,
Antico Toscano e "Man of War"
Respiri corti e una luce,
Pallida e rovente,
Che svelava la mia presenza
Allo sguardo attento e disinteressato.
Le scarse certezze,
Quegli appigli viventi
Che sopportano e
Hanno sopportato tutto questo
E continuano ad amarmi.