È stata una settimana particolare. Vissuta a pieno, gonfia di momenti ilari ma non scevra di una dissonante malinconica nota di sottofondo. Come un pezzo suonato al piano a quattro mani. C’è un’espressione che più di tutte mi ha colpito, è una frase pronunciata da Franceschina che ha definito la sua macchinetta digitale la sua “copertina di Linus”. E questa tua interpretazione della tua macchina fotografica si nota tutta in questo scatto che ho rubato con la mia, in cui la tua "copertina" è nelle mani di Alberto, che cerca di catturare il sole morente che si nasconde dietro le alture di Ras Mohammed.
Il particolare che mi piace di più riguarda le tue mani. Più che il tuo viso, sono loro a testimoniare la tensione, la velata preoccupazione, per questo gigante dalle mani fatate che impugna la tua “copertina”, che ne comanda l’obbiettivo mentre tu aspetti, impaziente, il momento in cui, salva, tornerà a te.
Io come al solito sono stato fortunato testimone di una involontaria piece teatrale, protagonista, antagonista ed oggetto, in un lungo istante muto denso di significato.
----------------
Listening to: Marta sui tubi - l'abbandono
via FoxyTunes
5 commenti:
è vero! Appena ho visto la foto, ho pensato: le hanno fregato la macchinetta!
ciaomarina
Il cosidetto " linguaggio non verbale"...carina!
Lui non si cura affatto del mezzo che, pur non appartenendogli, è solo l'estensione tecnica che deve immortalare l'immagine che in quel momento deve essere fissata per il futuro godimento dei suoi occhi e dei suoi racconti.
Lei, vista la tensione, sembra quasi non godere della stessa immagine, come se il mezzo fosse l'estensione indispensabile attraverso la quale vedere un altro mondo, forse a volte irraggiungibile. Ma è solo una personale interpretazione.
Grazie per i commenti!
@Marina: hai avuto la stessa impressione che ho avuto io "vivendo" la scena.
@Paolo: le foto, come gli scritti sono liberamente interpretabili ;-)
Posta un commento