Mi sono addormentato. Non ho retto alla stanchezza. D'improvviso mi sveglio, il fuoco che avevo acceso è scemato, rimangono solo delle braci che brillano sotto una spessa coltre di cenere. Mi sporgo, col cuore in gola, oltre
Mi siedo, incrocio le gambe, volgo lo sguardo al cielo; te ne occuperai Tu, Eterno Sanatore di ferite... io ho fatto quel poco che credevo di poter fare! Gli parlo direttamente, sicuro che mi stia ascoltando, me ne ha dato prova talmente tante volte che non riesco proprio a dubitarne.
Mentre mi perdo nella mia privata conversazione sento una mano sulla spalla destra, mi giro di scatto, impaurito. Ti trovo lì, sano come un pesce, nemmeno affaticato. Sei giunto alla sommità senza il mio aiuto.
Hai il tuo solito sorriso, quello da grandissimo figlio di puttana, senza farlo scemare mi chiedi: “Si potrebbe avere qualcosa da bere?”
Dissimulando la mia sorpresa ti rispondo porgendoti il bicchiere che era lì, ad attenderti: “Domani si riprende mio caro, riposati... Domani inizia un nuovo giro di giostra!”
2 commenti:
L'epopea della vita, del mare, a volte si naufraga e allora tutta la ciurma cerca di salvarsi come può.. Il primo naufragio ti rimane dentro, la paura di essere inghiottiti dalle onde, la disperazione, e poi gli scogli... Qualche naufrago come te è riuscito ad arrivare prima sulla terra ferma e ti porge la mano, ti aiuta a salire, "ero sicuro che quella mano tesa fosse la tua d'altronde sei un nuotatore provetto oltre ad essere uno splendido capitano". Riaccendo il fuoco spento, brindiamo al nuovo viaggio e perchè no al prossimo naufragio... Hasta magnana siempre!!
¡Hasta el final!
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