Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

giovedì 10 aprile 2008

Il Campanello

E' notte. La casa, fatta di tronchi di aceri americani, riposa nel silenzio del bosco che la circonda. Pat, fiaccata dal raffreddore, si raggomitola sempre di più nella poltrona davanti al camino, abbracciata alla trapunta che da generazioni si tramandano le donne di casa Alexander. Frank è in cucina, pensa alla sua famiglia, riunita per caso, a poche centinaia di miglia dal suo ritiro nella natura che domina il New Hampshire.
Il silenzio della casa è rotto dal frusciare delle pagine dei libri e dal solitario ritmare della pendola in salotto.
Mentre tutto procede come altre mille serate, passate nella accogliente tranquillità delle mura domestiche, il campanello squarcia tempo e spazio, penetrando nelle orecchie e nel centro dell'io di moglie e marito. Alza la testa dal libro, stupita sgrana gli occhi, inforca gli occhiali e sbotta: "Cazzo! Sarà uno dei tuoi!" nervosa, nervosissima fulmina Frank che sorridendole si è già alzato per andare a vedere chi sia alla porta. Frank cammina con un montante senso di aspettativa "sono i miei fratelli, chi altro potrebbe presentarsi a quest'ora a casa mia?" pensa mentre il suo sorriso si allarga. Il commento di Pat non l'ha nemmeno sfiorato, sa che non c'era cattiveria in quelle sue parole, ha solo bisogno di pace e silenzio quando sta male e sicuramente un'orda di Farrell questa pace non gliela può regalare.
Arriva alla porta la spalanca di scatto, spera di cogliere di sorpresa i suoi inattesi visitatori... e rimane di sasso. Di fronte a lui si trova un orso. L'uomo e l'orso si guardano e si capiscono. La delusione che traspare negli occhi dell'uno e dell'altro si materializza "Non sono uno dei tuoi fratelli!", "Le bacche che ornano la mia porta sono finte!" Potrebbero quasi abbracciarsi per consolarsi a vicenda, si fissano per un altro secondo e poi tornano alle loro tane.
"Chi era?" chiede Pat con un velo di curiosa preoccupazione negli occhi, "nessuno cara, era solo un orso..." Frank non smette di sorriderle, addenta un chocolate chip cookie e si rimette a leggere... i suoi fratelli li vedrà domani.

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Now playing: Muse - Time is Running Out
via FoxyTunes

8 commenti:

marina ha detto...

Mi piace! Adoro la laconicità di Frank!
ciao marina

polle ha detto...

Grazie Marina! Frank è un personaggio unico ed inimitabile. Non credo di averlo mai visto turbato per una qualsiasi cosa.
Un abbraccio,
polle

Anonimo ha detto...

Mitico Frank,
mi piacerebbe rivederlo.
Perchè non ti sposi, o ti fai prete, così magari si copnvince a venire a Roma per una volta!!!

Spero che per Brianne si muova, ma ne dubito che nulla possa distrarlo dalla sua convivenza fra orsi, alci, cervi, cavalli ecc...

Salutalo

polle ha detto...

Facciamo così fatti prete prima tu e poi vediamo se viene... ;-)

M.Cristina ha detto...

Conoscendo te, immagino il resto...credo che con loro mi divertirei un mondo. ma sono tutti del tuo stesso rossiccio colore?

polle ha detto...

Ahimé no! Solo Frank era roscio come me ma, adesso, ha vitato verso il bianco...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Bel racconto. quel momento quell'attimo in cui gli sguardi di lui e dell'orso si incrociano è davvero meraviglioso. In realtà in quel momento loro due sono molto più vicini ed uniti di quanto si rendano conto.

PS: grazie per le tue belle parole che hai lasciato sul mio blog
Spero di rivedertici ancora.
Daniele

polle ha detto...

Ciao Daniele, benvenuto! Hai ragione, in quell'attimo due specis diverse sperimentavano lo stesso identico stato d'animo...
Grazie per la visita, a presto
polle