Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

martedì 29 aprile 2008

In Pieno Oceano Pacifico


Ti ricordi quando ti esortavo a combattere? Te ne ricordi? La tua testa che si muove dall'alto al basso mi dice di si! Io non me ne ricordavo affatto! Solo grazie alla scopa, appoggiata al muro, ho ritrovato quelle parole che ti dedicai, mio prezioso compare.
Ho ritrovato così frasi, sciocche, che ti esortavano a risollevarti, a volgere la testa al sole che ritornerà domani ad illuminare il tuo cammino, a bruciare il tuo viso, ad arrostire le tue mani.
Oggi invece mi stendo accanto a te, fammi posto! Sono stanco, e quello che provavamo allora, tenuamente, lo sentiamo anche oggi...
Sciocchi? Si, lo siamo, e non cambieremo mai! Andiamo avanti Pirata, la rotta è persa, il timone è rotto e l'albero maestro cigola penosamente. Ma adesso riposiamo, che il corpo ha una sua memoria, che la testa non può cancellare...
Salute! Brindiamo alla certezza!

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Now playing: U2 - Stuck in a Moment
via FoxyTunes

4 commenti:

Paolo ha detto...

Tutta la vita fino ad ora è la risposta più giusta.
E tutta la vita forse non mi basterà.

Hai visto che sei d'accordo con me: il corpo ha una sua memoria che la testa non può cancellare.

Baci baci

polle ha detto...

Verissimo Paolo, concordo con te contraddicendomi, e a questo punto quoto, nuovamente, Walt Whitman:
"Do I contradict myself?
Very well then I contradict myself,
(I am large, I contain multitudes.)"
Mi contraddico? Benissimo allora, mi contraddico, (sono grande, contengo moltitudini.)
Baci,
polle

Anonimo ha detto...

Tutti sono il verso e il controverso.
Ritornare ad apprezzare il se' e l'opposto del se' è da grandi etnografi del prorpio io e dall'io individuale si può passare verso l'altro, riconoscendo per primo il proprio altro come parte di una moltitudine di se stessi.
Questa è una scoperta recente dell'individuo? O è la certezza che certezze non ne avremo fin quando non riusciremo a vedere il mkomento che vogliamo comprendere come una storia distaccata, fissa e comprensibile.

Ovviamente la vedremo per quello che proviamo in quel dato momento e di nuovo saremo null'altro che una momentanea moltitudine che prova ad analizzare un secondo che non esiste più.

P.S. Ho aperto la bottiglia...
ora è quasi vuota...

e fra venti minuti sono in aula con tutti di fronte a far finta che credo molto in quello che dico.

E la cosa grave è che qualcuno alla fine ci crederà più di me e mi dirà di aver capito...

Anonimo ha detto...

Cè un tempo per ogni cosa..
c'è un tempo per combattere
c'è un tempo per riposare..
Le tue parole sempre in mente i tuoi preziosi consigli ed esortazioni, se sei stanco riposati accendiamo il fuoco e attendiamo che passi la notte, stordendoci con un pò di gin.

Nella battaglia pensa a me...