Tracima, da tempo immemore,
La stupidità del mio essere
Vanesio, credulone e superficiale.
L’allegria che muta pelle
Ingrigisce, assumendo i connotati
Sbiaditi, dell’infantile divertimento.
Io festeggio e cullo la fortuna
Di saper ancora ridere delle mie ed altrui disgrazie!
Una risata che modifica il vano giorno appena trascorso,
Cancella la fatica di comprendere persone
Che urlano sottovoce la loro arrogante flatulenza.
Giudicami amico mio, sii tremendo,
La critica cadrà nel piatto e io la lascerò marcire,
La papera che nacqui non si lascia turbare
Per poche gocce d’acqua piovana!
2 commenti:
Tu sei quello del bicchiere sempre mezzo pieno, io quello del bicchiere mezzo vuoto, anzi come dissi: Oggi il bicchiere non lo vedo proprio!
Cuapeau mio caro amico anonimo!
Tu mi servi per finirlo il bicchiere...
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