Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

mercoledì 25 luglio 2007

Cornetto e Cappuccino



Pochi secondi fa una persona mi ha detto: “Un giorno ti dirò che sto bene, e sarò felice... te lo giuro!” Avrei voluto chiederle cosa le manca, quali scalini deve ancora salire, o scendere, per potersi considerare felice...

Mi ha dato da riflettere sulla mia condizione, sul mio umore, ultimamente estremamente altalenante. Non ritengo di essere infelice, nonostante in questo momento alcuni muri mi stiano cadendo addosso, mi sembra solamente uno di quei periodi di cambiamento che portano a nuove possibilità, a nuove storie, a nuovi percorsi. Probabilmente la mia incoscienza mi porta a pensare così, forse mio padre aveva ragione quando, nella mia fanciullezza, era solito paragonarmi ad una papera cui tutto scivola addosso.

Ogni mattina vedo la mia faccia nel riflesso dello specchio, e mi sorride sempre. Fin quando il mio specchio mi rimanderà un’immagine serena, fin quando potrò guardarmi negli occhi tutto andrà bene, vorrà dire che non avrò fatto cose di cui io debba pentirmi. Certo sono alla ricerca di un equilibrio sulla fune ma, nonostante a volte sembra che non riesca più a sforzarmi a rimanere in piedi, sento che la direzione, quanto meno quella, è giusta. Ride on!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Giusto Polle, va bene così, la direzione è quella giusta ed io sono molto orgogliosa di come ti stai ponendo nei confronti del tutto.
Come dissi a me stessa una volta: gente, si cambia!
E ricordati sempre che i cambiamenti, anche quelli apparentemente non belli ti aprono lo sguardo a nuovi orizzonti e fanno posto a qualcos'altro, non uguale ma non per questo meno bello

polle ha detto...

Grazie Maria Cristina, e se placidamente accetto questo periodo di transizione sicuramente lo devo anche a te, alle chiacchiere che ci concediamo in questo luogo di lavoro che, giorno dopo giorno, assomiglia sempre più al "Castello" di Kafka.

Anonimo ha detto...

E' vero...!!!

marina ha detto...

E' proprio vero che i nostri genitori ci capiscono poco. Tu non mi sembri proprio una papera cui tutto scivoli addosso.
Cioè, papera non lo so(sei palmato?) ma sullo scivolare mi permetto di dubitarne.

PS Ma quando torna l'infame Cristina?

ciaomarina