Benvenuti

Ai malcapitati che giungono su queste virtuali pagine, il mio benvenuto.
Attenti ai passi che fate sull'asse, uno di troppo potrebbe costarvi caro.
Nella mia personale passeggiata su questa striscia di legno che sovrasta un mare agitato, poche cose credo di aver capito; una su tutte, che ormai da tempo mi porto dentro, è che alla fine nessuno fa ridere il buffone...

giovedì 12 luglio 2007

Il Walzer delle Poltrone


E di nuovo provo quella sensazione. La gola secca, riarsa, il polverone alzato dalla battaglia, quella sabbia in cui sono caduto, mi riempie le narici e la bocca, arriva a lambire i miei polmoni. Affannosamente respiro, il sangue e il sudore si lordano di giallo ocra. Sconfitto nuovamente, nuovamente a terra mi prendo il tempo di pensare e ragionando mi chiedo dove ho sbagliato, quali mosse avrei potuto fare per non finire battuto in attesa di un gesto di clemenza dagli astanti.

Così è la vita! Sorella sorte, dal bellissimo volto astutamente bendato, un’altra volta ha rivolto il suo sguardo cieco verso i miei opponenti, favorendoli nello scontro. Sono stanco, resto a terra per riprendere un minimo di forze, per raccogliere gli ultimi sgoccioli della mia volontà. E poi inizio a rimproverarmi, che la caduta non può ridurmi così, che altre prove mi attendono, altri momenti da passare, altri ostacoli da superare accelerando, grazie Sonny.

È lì, inaccessibilmente lontano, il bicchiere, il mio bicchiere, è ancora lì, c’è del gin & tonic come al solito, è ancora mezzo pieno, proprio come l’ho lasciato. Il ghiaccio resiste, non s’è sciolto del tutto. E nonostante non ci sia Peggy Sue a rattopparmi, ritroverò l’equilibrio su questo maledetto ponte tibetano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La fretta della disconnessioe dopo trenta minuti, mi ha costretto a concludere la risposta a quello che hai scritto per me.

Ma furtivamente ho riavviato senza alzarmi...

Mi sono letto i tui ultimi blog.

Fratello,
sei veramente di un altro livello!

Qualche tempo fa Il Maestro diceva: "la differenza fra l'uomo qualunque e il genio la fa la sensibilità"

Quanta ragione nelle sue parole. Tu , amico mei, hai un genio dentro. In questi periodi, lunghi, si confonde con un tarlo, la sofferenza, alla quale ti vedo legato in questo periodo ti ha permesso di aprire le porte a questo invisibile fuoco, che ti trasforma in comandante della nave.

Tanto fanno le immagini di Melville, impresse nella tua memoria, ma tutto fa la tua vita, che ti insegue per potetri fermare in questa marcia sicura vesro quello che farai di te.

E tu farai un miracolo!!!

Lo aspetto, fratello mio, come si aspetta la tempesta perfetta, per prendere la tavola e farsi male, come si fanno gliultimi km prima di incontrarsi con gli amici e lasciare dietro di te parecchi segni sull'asfalto di quell'inutile pezzo di ferro che hai sotto le marmitte.

sarà un giorno come gli altri quello in cui scoprirai la tua strada. E quando noi la sapremo rimarremo senza parole. Perchè asrà la migliore, quella tua.

Tante sono le vie che hai percorso per arrivarci, tanta sarà la meraviglia di chi come me capirà di nuovo che le tue idee sono eccezionali.

la tua nave non giungerà nel porto.
Scoprirà nuove terre, solcherà nuovi mari, affronterà tempeste e si fermerà senza vento.
Ma non è il posto dove arrivi, ma la strada che percorri che fa il viaggio.

E il tuo viaggio sarà il migliore.

Ogni giorno mi stupisco ad osservare le mie infinite fortune.

Tu, sei una di quelle. Con la tua incostanza, le tue indecisioni, i tuoi cambi di idee, con il tuo genio, i tuoi segni sulla pelle e i tuoi pensieri.

Grazie delle parole che mi hai dedicato. Vengono scoperte in un momento duro...
... e senza che ne parliamo so che tu lo sai.

Come so che anche tu non sei nel paradiso delle 1000 vergini... e so che non ci passerai per un pò.
Il fuoco che hai toccato per non voler morire di freddo ti ha bruciato. E poi di nuovo, e poi ancora una volta...

Ma la pelle è più dura. Ricresce, lascia i segni, ma ricresce e tu andrai avanti e il miracolo lo farai.

Grazie

polle ha detto...

La mia fortuna è di confrontarmi con geni quale il tuo... catalizzo le modificazioni che nascono davanti bicchieri di birra, candele e mais tostato sotto la protezione del notturno cielo romano. Tutto vero, tutto calzante... grazie fabbro, se il tuo commento l'avessi latto sulla tolda della mia immaginaria imbarcazione non avrei retto all'emozione, lo sciabordio del mare avrebbe coperto il fiume degli occhi, accogliendone la portata, acqua salata con acqua salata... e arriverà il momento in cui rovescerò il piano inclinato, in cui, come in una litografia di Escher, mi troverò a testa in giù e forse quello sarà l'attimo in cui frasi, pensieri, cuore e cervello incasseranno alla perfezione in questo quadro surrealista che cerco di dipingere giornalmente col copertone della mia moto. IO SONO UN PRIVILEGIATO! Lo so, anche quando sfatto sul divano di casa cerco a stento la motivazione per tascinarmi a letto, come se non ci fosse motivazione per muovere un muscolo...