Dopo aver beccheggiato lungamente,
Dopo aver passato una lunga notte a fissare
La lampada che, lenta, s’allontanava
Solitaria sulla parete rocciosa,
La perse di vista.
Stranamente non si sentì perso,
Come immaginava solo pochi istanti prima
Di non vederne più il caldo bagliore.
Provò un vago senso di triste rassegnazione,
Questo si!
Capì che forse non era la meta finale del suo girovagare...
Si girò verso l’orizzonte che si vestiva di rosa
Per dimenticare la fiamma che sapeva
Avrebbe portato sempre con se!
N.d.A.: Ci sono molte cose che ho dedicato ad una persona che, a causa di inspiegabili motivi, ho dovuto cancellare dalla memoria dei miei giorni. Alcune di queste le voglio condividere con chi legge le mie sciocche storie. Perché il tempo, fratello sanatore di tutte le ferite, a volte lavora rapidamente, a volte pigro lascia che l'eternità ci scivoli addosso con indolente immobilità.
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